MAPPA 8XMILLE

Stai cercando un progetto in particolare?

Consulta la lista completa dei progetti in Italia e nel mondo e filtra per ambito di intervento, Regione, Diocesi o parola chiave.

Esplora:

Scegli uno o più filtri:

Ci sono 14180 progetti finanziati in Italia

CatanzaroLamezia terme, trasformare solitudine in comunità attraverso la casa
Indietro

Lamezia terme, trasformare solitudine in comunità attraverso la casa

Diocesi:
Lamezia Terme
Località;
Lamezia Terme
Ambito:
Carità
Destinati:
€ 75.000
Condividi
  “A chi è solo Dio fa abitare una casa”. Una casa per chi non riesce a permettersela, a chi versa in una condizione di indigenza, a chi arranca nella gestione della vita. Il contributo assegnato al progetto della Caritas di Lamezia Terme è di 75mila euro. Questa iniziativa si pone al servizio delle persone più vulnerabili della diocesi, offrendo non solo un rifugio fisico ma anche un cammino verso la reintegrazione sociale e lavorativa. Il progetto si articola attraverso varie strutture di accoglienza, come l'Ostello della Carità, che ospita sei uomini in condizioni di semi-autonomia, e "Casa Betania", un rifugio per tre uomini che, pur avendo un'occupazione, necessitano di supporto per stabilizzarsi. La pandemia di COVID-19 ha acuito le difficoltà abitative di molti, rendendo ancora più prezioso il contributo della Caritas di Lamezia Terme. Attraverso uno sportello dedicato, il progetto facilita l'incontro tra chi ha bisogno di un tetto e coloro che possono offrirlo, promuovendo una cultura dell'inclusione e della solidarietà. La raccolta e la redistribuzione di arredi, inoltre, assicurano che ogni nuova casa sia accogliente e dignitosa. Al di là dell'assistenza immediata, l'obiettivo del progetto è quello di restituire autonomia e dignità alle persone assistite, permettendo loro di riscrivere le proprie storie su fondamenta più solide. La gestione del progetto “A chi è solo Dio fa abitare una casa” è affidata a Fondazione Caritas diocesana di Lamezia Terme. Attraverso il lavoro instancabile dei suoi operatori e il sostegno della comunità, il progetto dimostra come la solidarietà possa effettivamente trasformare la vita delle persone, restituendo loro non solo un luogo in cui vivere ma una casa in cui rifiorire.
 
L'AquilaL'Aquila, case e comunità che si rialzano
Indietro

L'Aquila, case e comunità che si rialzano

Diocesi:
L'Aquila
Località;
L'Aquila
Ambito:
Carità
Destinati:
€ 100.000
Condividi
È gestito dalla “Confraternita del Preziosissimo Sangue Sparso” il progetto di accoglienza diffusa “Una casa per ripartire insieme a noi” della Caritas diocesana de L’Aquila. Il contributo assegnato è di 100mila euro. Non è casuale la scelta di Caritas diocesana L’Aquila per il progetto pluriennale “Una casa per ripartire insieme a noi”, considerando le caratteristiche di un territorio violentemente provato dal terremoto del 2009, che da allora ha ricostruito tenacemente la propria identità proprio a partire dalle macerie di tante abitazioni. Il progetto pensato per l’anno 2023 “Una casa per ripartire: insieme a noi” consiste in un insieme di servizi di accoglienza diffusa pensati a beneficio di circa venti persone senza dimora della diocesi. L’ospitalità sarà distribuita attraverso tre strutture. La prima è situata in località Paganica e si chiama "Casa Abbraccio": attiva dal 2011, può accogliere un massimo di dieci persone senza dimora e persegue anche l'obiettivo di costituire una realtà in cui verificare e potenziare le competenze socio-relazionali attraverso il supporto di operatori e volontari diocesani e parrocchiali. Poi c’è “Casa giovani” che si trova in località Pettino, per l’accoglienza di otto - dieci giovani maggiorenni, anche immigrati, usciti dal circuito assistenziale protetto, che si trovino in condizioni di vulnerabilità a causa dell’assenza di percorsi efficaci di tutela. Infine, l’insieme di accoglienze sarà completato da “Casa Beehive”, destinata a uomini in cerca di occupazione. Sono previsti anche cinque tirocini formativi in collaborazione con enti di settore. La gestione del progetto è affidata alla “Confraternita del Preziosissimo Sangue Sparso”, delegata della Caritas diocesana de L’Aquila.
 
GenovaGenova, "L'alba dentro l'imbrunire" espressione di una nuova alleanza di solidarietà
Indietro

Genova, "L'alba dentro l'imbrunire" espressione di una nuova alleanza di solidarietà

Diocesi:
Genova
Località;
Genova
Ambito:
Carità
Destinati:
€ 40.000
Condividi
Il progetto “L’alba dentro l’imbrunire” della Caritas diocesana di Genova è attuato in collaborazione con il Seminario arcivescovile, l’Ufficio Migrantes e di Pastorale Giovanile, le associazioni Auxilium, Emmaus e don Piero Tubino. Il contributo assegnato è di 40mila euro. Questo progetto si svolge nel contesto urbano di Genova, proponendo una serie di iniziative volte alla formazione, all'integrazione e alla solidarietà per i giovani. Al centro troviamo il processo S.P.I.T. (Seminare Per Il Territorio), un innovativo percorso di crescita rivolto ai seminaristi del sesto anno che  si basa sulle sette parole del Campobase (pace, ultimi, comunità, sviluppo, uomo, carità, giustizia) e prevede la conoscenza approfondita delle realtà di servizio presenti in diocesi, l’attività concreta che permette loro di incontrare le povertà della città e l’animazione al Campobase don Piero Tubino, cuore pulsante dell'Area "Giovani e Servizio Civile. La dimensione comunitaria è ulteriormente esplorata attraverso i "Punti Tappa", momenti di vita condivisa che si svolgono presso il Campobase. Qui, gruppi e singoli sono invitati a partecipare a laboratori esperienziali, i "Chiodi", che stimolano la riflessione e l'azione concreta. Il progetto si arricchisce di "Giornatazze", due giornate dense di lavoro di gruppo, incontri, testimonianze e preghiera, volte a consolidare i legami comunitari e a promuovere una solidarietà attiva e partecipativa. La Giornata della Solidarietà si amplia grazie alla collaborazione con l'Ufficio di Pastorale Giovanile, diventando un momento culminante di questo percorso, che si propone di forgiare giovani consapevoli e attivamente impegnati nella loro comunità.
 
LatinaLatina, giovani architetti di pace e solidarietà
Indietro

Latina, giovani architetti di pace e solidarietà

Diocesi:
Latina - Terracina - Sezze - Priverno
Località;
Latina
Ambito:
Carità
Destinati:
€ 10.000
Condividi
 Diverse aree di intervento per il progetto “Ci vorrebbe un amico” della Caritas di Latina - Terracina - Sezze - Priverno che si propone di dare diversi spunti di formazione ai ragazzi del territorio diocesano. Il contributo assegnato è di 10mila euro. Attraverso un impegno profondo nella costruzione di comunità pacifiche e nella promozione di uno stile di vita improntato alla non violenza, "Ci vorrebbe un amico" mira a infondere nei giovani i valori della cittadinanza attiva e del servizio disinteressato verso gli altri. L'idea di formare un gruppo giovanile, una sorta di embrione di YoungCaritas, sottolinea la volontà di rendere i giovani non solo destinatari ma anche protagonisti attivi del cambiamento, capaci di generare iniziative innovative che riflettano i loro interessi e le loro peculiarità. Le due aree di intervento previste dal progetto delineano un percorso di crescita e di responsabilizzazione: da un lato, un'area educativa dedicata al sostegno scolastico per i meno abbienti, dall'altro, un percorso di sensibilizzazione al servizio, che conduce i giovani a vivere esperienze formative nelle Opere Segno della diocesi. Quest'ambizioso progetto non si limita a essere un mero esercizio di buone intenzioni; è piuttosto la testimonianza concreta di come la fede e l'impegno sociale possano intrecciarsi per dar vita a iniziative capaci di incidere profondamente sul tessuto comunitario.
 
BolognaImola, curare le ferite invisibili
Indietro

Imola, curare le ferite invisibili

Diocesi:
Imola
Località;
Imola
Ambito:
Carità
Destinati:
€ 5.400
Condividi
Era nata in seguito alle difficoltà riscontrate dagli operatori Caritas durante la pandemia la prima annualità del progetto “Verso il futuro”. Oggi, la Caritas diocesana di Imola prosegue a formarli e professionalizzarli, assistendoli anche con un percorso psicologico. Il contributo assegnato è di 5.400 euro. La Caritas di Imola rinnova il suo impegno verso i suoi operatori e volontari, colonna portante di questa rete di solidarietà, offrendo loro non solo formazione professionale ma anche supporto psicologico. Questo programma ambizioso nasce dalla consapevolezza delle profonde cicatrici lasciate dalla crisi sanitaria globale non solo sul corpo ma anche sull'anima della comunità. Il fulcro di questa iniziativa è la figura di una psicologa e psicoterapeuta che, ormai integrata a pieno titolo nel team, offre un sostegno prezioso agli operatori stessi e, attraverso loro, a tutti coloro che si rivolgono alla Caritas in cerca di aiuto. Il suo ruolo si espande oltre la mera consulenza, diventando ponte tra la vulnerabilità umana e la capacità di superarla insieme, in un viaggio condiviso di guarigione e scoperta. "Verso il Futuro" si propone quindi di rafforzare la rete di sostegno psicologico sia per gli addetti ai lavori che per i beneficiari finali, con l'obiettivo di rendere il servizio offerto dalla Caritas sempre più consapevole, professionale ed efficace. Il progetto mira a far luce sulle ferite invisibili, quelle psicologiche, che troppo spesso rimangono nascoste dietro le difficoltà materiali, offrendo uno spazio di ascolto, comprensione e cura.
 
CatanzaroLamezia Terme, un percorso per imparare ad essere cittadini
Indietro

Lamezia Terme, un percorso per imparare ad essere cittadini

Diocesi:
Lamezia Terme
Località;
Lamezia Terme
Ambito:
Carità
Destinati:
€ 5.000
Condividi
Il progetto “DiventiAmo Cittadini della Caritas di Lamezia Terme offre la possibilità ai giovani del territorio di vivere esperienze formative a livello personale e lavorativo. Il contributo assegnato è di 5mila euro. Anche per l’anno 2023 la Caritas diocesana di Lamezia Terme intende promuovere l’anno di Volontariato Sociale, proponendo il progetto “DiventiAmo Cittadini”. L’obiettivo della progettualità è quello di dare l’opportunità a quattro giovani del territorio di vivere un’esperienza di volontario all’interno delle Opere Segno della diocesi. I giovani coinvolti saranno sostenuti durante tutto il loro percorso, al fine di orientarli al meglio e sostenerli nelle loro scelte. I ragazzi saranno costantemente supportati dagli operatori e dai volontari della Caritas diocesana ed entreranno gradualmente in contatto con le difficili realtà che incontreranno nelle differenti sedi in cui svolgeranno servizio. Avranno un ruolo complementare a quello degli operatori, collaborando con loro e supportandoli nell’accoglienza, nell’ascolto, nell’orientamento e nella presa in carico delle persone fragili e svantaggiate che vivono nel territorio diocesano. Il tutto, per accrescere in loro il senso e i valori della vita cristiana, civile e sociale e per far sì che vivano un’esperienza di vita comunitaria insieme ad altri giovani della comunità locale. Saranno inoltre da supporto ai servizi diocesani secondo il principio della “circolarità” da sempre adottato - nella Caritas e nella diocesi tutta - ed opereranno nelle sedi del Centro di Ascolto, della Lavanderia Solidale, del dormitorio, della Mensa diocesana e dei depositi alimenti AGEA.
 
BolognaImola, il cambiamento parte dalla scuola
Indietro

Imola, il cambiamento parte dalla scuola

Diocesi:
Imola
Località;
Imola
Ambito:
Carità
Destinati:
€ 10.000
Condividi

 Il progetto “SpreCARE?” della Caritas diocesana di Imola, in continuazione con quello dello scorso anno, é rivolto a cento giovani del territorio. Il contributo assegnato è di 10mila euro.

“SpreCARE?”, è un gioco di parole che vuole sottolineare il cambio di paradigma che si auspica. Dalla cultura dello scarto alla cura, dall’economia lineare all’economia circolare, sull’onda del motto “I care”, come nella “scuola” di Barbiana di don Lorenzo Milani. Lo scorso anno nacque il desiderio di riproporre un progetto di promozione del volontariato, rivolto alle scuole secondarie. L’interlocuzione tra gli uffici pastorali ha esteso i contenuti alla promozione della cura, dall’ambiente alla persona, in adesione alla “Laudato sì” e alla “Fratelli tutti”, ma anche agli obiettivi di ecologia e sviluppo sostenibile sanciti dall’Agenda 2030 dell’ONU. Dopo il successo del primo anno, si vuole proseguire il percorso, estendendolo anche ai gruppi giovanili presenti in diocesi. Nel percorso si declinano quattro grandi ambiti: intercultura, giustizia sociale ed economica, ambiente, diritti umani. Per ciascuno di questi settori  il progetto propone diversi incontri di conoscenza, approfondimento e varie attività di service learning nelle classi terze e quarte degli istituti di secondo grado. Le attività di volontariato svolte presso Caritas e Fondazione Missio saranno il veicolo per una lettura dei bisogni del territorio. La progettazione partecipata sarà condotta dai giovani, con il coinvolgimento degli operatori durante il servizio svolto per elaborare un documento di sintesi sui bisogni del territorio da presentare alle istituzioni.
 
LatinaLatina, la Caritas mette “in rete” l’intero territorio
Indietro

Latina, la Caritas mette “in rete” l’intero territorio

Diocesi:
Latina - Terracina - Sezze - Priverno
Località;
Latina
Ambito:
Carità
Destinati:
€ 10.000
Condividi
  La Caritas diocesana di Latina - Terracina - Sezze - Priverno lavora per il secondo anno al progetto “Mettiamoci in rete”: sarà principalmente potenziata l’osservazione del territorio, perché le risposte offerte siano più puntuali ed efficaci. Il contributo assegnato è di 10mila euro. Il progetto “Mettiamoci in rete” della Caritas diocesana di Latina - Terracina - Sezze - Priverno nasce con lo scopo di potenziare la funzione di osservazione, lettura e analisi del territorio e della comunità intera. Lo snodo dell’intero progetto è il potenziamento dell’Osservatorio delle Povertà e delle Risorse, inteso come luogo e strumento per la messa in rete delle Caritas parrocchiali, per valorizzare la funzione dell’ascolto e per aggregare i servizi della Caritas diocesana. La finalità di restituire alla comunità un’attenta lettura del contesto si innesta nel percorso messo in atto nella diocesi di Latina - Terracina - Sezze - Priverno, un’attività di coordinamento e lavoro in rete con i soggetti del welfare. Gli obiettivi principali del progetto possono essere inquadrati in quattro principali direttrici. In primis ci si propone di potenziare la funzione dell’ascolto attraverso la nascita di cinque Centri di Ascolto foranei, poi di consolidare i processi di osservazione in modo da intercettare in maniera capillare le esigenze, le istanze ed i bisogni che il territorio suggerisce. In terzo luogo, ci si prefigge di approfondire meglio la conoscenza dello stesso territorio, con le sue peculiarità, le sue criticità e i suoi punti di forza. Infine, il quarto obiettivo del progetto “Mettiamoci in rete” è quello di redigere un rapporto e uno studio sulle povertà e sul profilo della diocesi di appartenenza.
 
LivornoLivorno, nuovi orizzonti per la promozione Caritas
Indietro

Livorno, nuovi orizzonti per la promozione Caritas

Diocesi:
Livorno
Località;
Livorno
Ambito:
Carità
Destinati:
€ 59.700
Condividi
Un “Semenzaio…per la promozione Caritas”: il progetto della Caritas diocesana di Livorno agisce su più livelli, con lo scopo di divulgare le attività caritative sul territorio. Il contributo assegnato è di 59.700 euro. Il “Semenzaio” è più di un semplice progetto di assistenza; è una strategia per tessere una rete di supporto e solidarietà che permea l'intera comunità. Tra gli obiettivi principali vi è il rafforzamento dei collegamenti con le realtà parrocchiali, la sensibilizzazione su tematiche urgenti come la circolarità e la lotta allo spreco alimentare e l'animazione del tessuto sociale tramite laboratori creativi nelle scuole e nelle parrocchie. Il cuore pulsante di questa iniziativa è l'emporio solidale, che si prefigge di essere non solo un punto di distribuzione di beni, ma un centro di educazione al consumo responsabile e alla condivisione. Attraverso la promozione del volontariato, in particolare tra i giovani, e l'organizzazione di momenti di riflessione, il progetto punta a generare una trasformazione culturale che valorizza il servizio e la cura reciproca come pilastri della comunità.  
 
Carbonia-IglesiasIglesias, Vangelo e creatività in ottica sinodale
Indietro

Iglesias, Vangelo e creatività in ottica sinodale

Diocesi:
Iglesias
Località;
Iglesias
Ambito:
Carità
Destinati:
€ 30.000
Condividi
Secondo anno per il progetto “Ultimi, Vangelo e creatività pastorale in Sardegna” della Caritas di Iglesias, che prosegue nell’intento di animare il territorio in ottica sinodale. Il contributo assegnato è di 30mila euro. Il progetto “Ultimi, Vangelo e creatività pastorale in Sardegna” si pone l’obiettivo di proseguire la promozione organica e sistematica della pastorale della carità nella realtà ecclesiale e civile delle diocesi sarde, sviluppata in quest’ultimo decennio e sotto l’impulso del cammino sinodale. L’impostazione generale dell’idea ha come scopo il lavoro di rafforzamento sia dei processi che dei prodotti avviati e realizzati con la precedente annualità. Sono tre le dimensioni del lavoro: osservazione, comunicazione e formazione puntando a una lettura attenta e sensibile del disagio emergente. L'attenzione si concentra non solo sulle difficoltà immediate, ma anche sul potenziale insito nelle risorse locali, formalmente riconosciute e non, con l'obiettivo di tessere una rete di solidarietà capace di sostentare e ispirare la comunità. L'impulso formativo si rivolge a operatori pastorali e volontari, intesi come pilastri di un rinnovamento che trae ispirazione diretta dalle "Tre vie" indicate da Papa Francesco, integrando le direttive in un piano formativo che nutre e rafforza l'identità Caritas, sia all'interno delle strutture diocesane che nel dialogo con il mondo esterno. Sarà inoltre potenziata la comunicazione come elemento di rafforzamento e di promozione dell’identità Caritas, tendendo a sviluppare la promozione organica e sistematica della pastorale della carità nella realtà ecclesiale e civile delle diocesi sarde.
 
TorinoIvrea, un viaggio di condivisione e crescita
Indietro

Ivrea, un viaggio di condivisione e crescita

Diocesi:
Ivrea
Località;
Ivrea
Ambito:
Carità
Destinati:
€ 9.000
Condividi
Arriva al secondo anno il progetto della Caritas di Ivrea “Incontri e condivisione nell’animazione della comunità” che affronta diverse tematiche sulla necessità di animare la comunità come modello di cambiamento. Il contributo assegnato è di 9mila euro. Questo progetto mira a rafforzare la coesione sociale attraverso la relazione e la condivisione, facendo leva sulle dinamiche comunitarie per innescare un vero e proprio cambiamento. Al centro vi è l'idea che attraverso l'incontro e lo scambio tra individui si possa generare un nuovo tessuto sociale, più resiliente e solidale. La pandemia ha lasciato segni indelebili sul territorio, aggravando le povertà culturali e materiali e ponendo nuove sfide al senso di appartenenza comunitario. Il progetto si articola su più fronti: dall'indirizzo delle povertà emergenti alla motivazione dei volontari, fino all'importanza di ascoltare e comprendere le diverse forme di disagio presenti nella comunità. È prevista una particolare attenzione verso la formazione, con un percorso che prosegue gli sforzi dell'anno precedente e si concentra su temi cruciali quali l'appartenenza a un gruppo e l'animazione comunitaria. Il valore di questo progetto risiede non solo nel suo impatto immediato sulle persone coinvolte ma anche nella sua capacità di ispirare altri contesti, dimostrando come la cura delle relazioni comunitarie possa effettivamente tradursi in un benessere collettivo più ampio e profondo.
 
Reggio CalabriaLocri, un dormitorio che sa di casa
Indietro

Locri, un dormitorio che sa di casa

Diocesi:
Locri - Gerace
Località;
Locri
Ambito:
Carità
Destinati:
€ 42.000
Condividi
Arriva al secondo anno il progetto della Caritas diocesana di Locri - Gerace “Pandocheion - Casa che accoglie”, un dormitorio che apre le sue porte a donne violate e le aiuta a ricostruire la loro vita. Il contributo assegnato è di 42mila euro. Il progetto “Pandocheion - Casa che accoglie” è un percorso gestito da Caritas. Consiste in un dormitorio, situato a Locri, destinato a circa centoquaranta persone senza dimora, in particolare donne vittime di violenza. Recentemente ristrutturata  la struttura è divisa in unità abitative, con cucina, televisore, accesso a un cortile, per ricreare un ambiente familiare. Il progetto si distingue per l'integrazione di servizi specializzati, tra cui ascolti protetti e attività focalizzate sul benessere dei minori. Un'équipe multidisciplinare, composta da psicologi, educatori e animatori, lavora in sinergia con la Polizia di Stato e gli sportelli antiviolenza per offrire un supporto completo ed un  luogo protetto dove le donne abusate o violate, psicologicamente o fisicamente, si sentano accolte e tutelate. Senza doversi recare necessariamente in commissariato, luogo asettico che in alcuni casi incute timore o vergogna, le donne possono infatti - qualora ne abbiano intenzione - denunciare le rispettive situazioni di violenza oppure raccontarle ad agenti ed operatori, di modo che possano essere ascoltate ed aiutate. Tutto mentre i bambini sono opportunamente distratti ed accolti in una stanza giochi pensata per loro. L'impegno di Locri nel rafforzare questa casa di accoglienza trascende il semplice alloggio per abbracciare una visione più ampia della comunità come famiglia estesa, una visione che è profondamente radicata nei valori cattolici di cura e protezione per i più vulnerabili.
 
Reggio CalabriaLocri, il carcere profuma di sapone
Indietro

Locri, il carcere profuma di sapone

Diocesi:
Locri - Gerace
Località;
Locri
Ambito:
Carità
Destinati:
€ 53.000
Condividi
La Caritas di Locri - Gerace promuove l’inclusione e il lavoro dei detenuti della casa circondariale del territorio con il progetto “Pro.me. - profeti di speranza, mendicanti di riconciliazione”, a cui è stato assegnato un contributo di 53mila euro. Il progetto "Pro.me - Profeti di speranza, mendicanti di riconciliazione",  promosso e realizzato dalla Caritas di Locri - Gerace, è un'iniziativa che coniuga riabilitazione e speranza, in un contesto tanto difficile quanto quello carcerario. L'iniziativa si svolge all'interno della casa circondariale di Locri, impegnando i detenuti in attività che vanno oltre la semplice occupazione temporanea, trasformandosi in vere e proprie opportunità di riscatto personale e collettivo. Uno degli aspetti più innovativi del progetto è la creazione di un laboratorio per la produzione di biocosmesi. Qui, i detenuti lavorano con materie prime naturali e sostenibili, imparando non solo le tecniche di produzione ma anche i valori di un'etica lavorativa rispettosa dell'ambiente e della dignità umana. I prodotti realizzati sono completamente naturali, privi di sostanze nocive e non testati su animali, segnando un importante passo verso la responsabilizzazione e la sensibilizzazione ambientale dentro e fuori le mura del carcere. Parallelamente, il progetto promuove la creazione di una cooperativa di tipo B per la  gestione di un chiosco di fiori situato all'esterno del carcere, un simbolo di bellezza e rinascita che rafforza il legame tra i detenuti e la comunità esterna. Così i detenuti hanno la possibilità di essere reintegrati nella società, offrendo anche un contributo tangibile alla bellezza e al benessere del territorio. Attraverso queste attività, "Pro.me" non solo fornisce ai detenuti le competenze per un possibile futuro lavorativo post-detenzione, ma contribuisce anche a costruire un ponte tra due mondi spesso visti come irrimediabilmente separati. È un esempio eloquente di come la fede, l'innovazione e la solidarietà possano convergere per tessere trame di speranza in ambienti altrimenti privi di prospettive.
 
MessinaMessina, un benessere “di prossimità” verso coloro che hanno più bisogno
Indietro

Messina, un benessere “di prossimità” verso coloro che hanno più bisogno

Diocesi:
Messina - Lipari - Santa Lucia del Mela
Località;
Messina
Ambito:
Carità
Destinati:
€ 90.000
Condividi
Trenta persone sole, che presentano gravi problemi di emarginazione e deprivazione sociale, familiare ed economica, sono le beneficiarie del progetto “Benessere di prossimità” della Caritas di Messina - Lipari - Santa Lucia del Mela. Il contributo assegnato è di 90mila euro. Un “Benessere di prossimità” per farsi il più possibile prossimi alle persone del territorio che per i motivi più svariati non riescano a badare da sole a sé stesse ed abbiano bisogno di un supporto per migliorare la propria qualità di vita. L'intervento è mirato: dai malati terminali alle famiglie che lottano contro la deprivazione economica e sociale, il progetto si fa carico di alleviare il peso di chi si trova in difficoltà estrema. La gestione di questo ambizioso progetto è affidata alla cooperativa sociale e all'associazione di volontariato "Santa Maria della Strada" , che si dedica non solo all'assistenza diretta, ma anche alla sensibilizzazione e alla prevenzione su temi di grande rilevanza sociale. Il "Benessere di prossimità" comprende anche momenti di sollievo temporaneo per i nuclei familiari affaticati dalla cura di membri non autosufficienti, prospettando soluzioni di accoglienza a medio e lungo termine che possano migliorare significativamente la qualità della vita dei beneficiari.  Inoltre, è prevista un’opera di facilitazione volta ad un accesso semplificato ai servizi riguardanti la salute, con un sostegno a specifiche attività assistenziali socio - sanitarie di prossimità.
 
PalermoMonreale, ago e filo per imbastire il futuro
Indietro

Monreale, ago e filo per imbastire il futuro

Diocesi:
Monreale
Località;
Monreale
Ambito:
Carità
Destinati:
€ 95.000
Condividi
  Il progetto “Miryam - Sartoria sociale ecclesiastica” prevede l’avvio di un laboratorio di sartoria altamente specializzato per l’acquisizione di competenze nella realizzazione, restauro, conservazione e recupero di tessuti e paramenti sacri, rivolto a quindici persone disoccupate. Il contributo assegnato alla Caritas di Monreale è di 95mila euro. Il percorso laboratoriale, della durata complessiva di seicento ore, è suddiviso in tre corsi al termine di ognuno dei quali è prevista l’acquisizione di competenze spendibili, a diversi livelli, sul mercato del lavoro. I partecipanti che arriveranno al termine del percorso saranno accompagnati nella creazione di un’impresa sociale che gestirà la futura sartoria sociale ecclesiastica, mentre per gli altri partecipanti è previsto un accompagnamento nella ricerca di lavoro. L’individuazione dei beneficiari e l’accompagnamento degli stessi sarà garantita dalla sinergia con il progetto “Rete dei Centri d’ascolto” in cui operano psicologi, assistenti sociali, animatori e legali che avranno il compito di monitorare i bisogni dei beneficiari e valutare anche l’erogazione dei contributi economici previsti dal progetto, finalizzati a sostenere i corsisti nel percorso formativo. Il progetto prevede anche la creazione di un “Creative Living Lab”, laboratorio di comunità nel quale favorire l’incontro tra le persone in condizioni di fragilità e il territorio, attraverso la partecipazione ad iniziative culturali e creative su temi di riuso e riciclo dei beni, sostenibilità ambientale, self–empowerment, autonomia e indipendenza economica, autoimprenditorialità, comunità generative e solidarietà. Un’azione specifica del progetto è dedicata alla creazione di partenariati locali, con il coinvolgimento delle principali organizzazioni di categoria, di imprese già operanti nel settore, dell’Università di Palermo e della Facoltà teologica di Sicilia, delle Pastorali della Famiglia e del Lavoro.  
 

Una newsletter
che fa bene.

Resta aggiornato sulle iniziative
sostenute dall’8xmille
alla Chiesa cattolica.