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MessinaMessina, un ponte di solidarietà esteso tra mare e terra
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Messina, un ponte di solidarietà esteso tra mare e terra

Diocesi:
Messina - Lipari - Santa Lucia del Mela
Località;
Messina
Ambito:
Carità
Destinati:
€ 12.000
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“Carità e territorio”. Monitorare parrocchie e vicariati, rafforzare l’ascolto e strutturare percorsi condivisi di lettura dei dati e di restituzione alla comunità: sono tra i molteplici obiettivi del progetto pensato dalla Caritas di Messina - Lipari - Santa Lucia del Mela. Il contributo assegnato è di 12mila euro. Il progetto “Carità e territorio” mira alla promozione e allo sviluppo degli strumenti pastorali propri delle Caritas attraverso una migliore strutturazione delle attività del Centro di Ascolto diocesano, delle Caritas parrocchiali e dei Centri di Ascolto parrocchiali presenti sul territorio diocesano, con particolare attenzione al vicariato di Taormina. In particolare il progetto, strutturato dalla Caritas di Messina - Lipari - Santa Lucia del Mela, consentirà un’azione rafforzata sul territorio, attraverso l’animazione delle due zone pastorali Ionica e Tirrenica. il progetto si distingue per la sua capacità di intrecciare le esigenze locali con le risorse parrocchiali, specialmente in aree cruciali come il vicariato di Taormina. Questa area diviene così un laboratorio  per le strategie di intervento della Caritas, dove la povertà non è solo economica, ma anche sociale e ambientale, riflettendo la complessità del tessuto locale. Il modello utilizzato è quello  già sperimentato durante il primo anno di attuazione nel vicariato di Barcellona e lo scorso anno nel vicariato di Milazzo, oltre che del progetto “Periferie al Centro, Ascolto e Osservazione” realizzato nel 2017 nella città di Messina. Per tale ragione sono state individuate le parrocchie del vicariato di Taormina situate in zone chiave della diocesi, per connotazioni urbanistiche, sociali ed economiche che ne fanno un territorio rappresentativo della complessità e del radicamento della povertà economica, sociale ed ambientale nella zona Jonica della diocesi. Nel corso del 2022, per esigenze pastorali specifiche del vicariato, il progetto non si è potuto svolgere come previsto, quindi si è ripiegato sul vicariato di Milazzo dove è attualmente in corso e sta dando ottimi risultati. Il progetto non si limita a fornire assistenza tradizionale, ma si espande per rafforzare la struttura dei Centri di Ascolto diocesani e parrocchiali. L'obiettivo è chiaro: migliorare la qualità e la quantità dei dati raccolti, per un'analisi più accurata delle necessità e per promuovere soluzioni efficaci e rispettose del contesto locale.  
 
TrapaniMazara del Vallo, comunità sempre più consapevoli delle proprie fragilità sociali
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Mazara del Vallo, comunità sempre più consapevoli delle proprie fragilità sociali

Diocesi:
Mazara del Vallo
Località;
Mazara del Vallo
Ambito:
Carità
Destinati:
€ 20.000
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Terzo anno di attuazione per il percorso progettuale “Chiesa in ascolto” della Caritas diocesana di Mazara del Vallo che si propone di rafforzare ascolto e osservazione sul territorio. Il contributo assegnato è di 20mila euro. Il progetto “Chiesa in ascolto”, ideato dalla Caritas diocesana di Mazara del Vallo,  è incentrato sul rafforzamento della funzione dell’osservazione e dell’Osservatorio delle Povertà e delle Risorse. A completamento dei processi avviati in questa direzione nella precedente progettualità, e con lo scopo di avviare nuove riflessioni sul tema dell’ascolto e dell’animazione, il progetto prosegue nel solco dei risultati già conseguiti. La particolarità di "Chiesa in ascolto" risiede nella sua capacità di integrare l'ascolto attivo con azioni concrete.  Per la sua attuazione, il progetto  prevede la realizzazione di percorsi di formazione differenziati pensati per: operatori e volontari già impegnati e che hanno già partecipato alla formazione base; nuovi operatori e volontari che non hanno partecipato alla formazione base; reclutamento di nuovi volontari. La formazione intende approfondire, in maniera differenziata, l’identità Caritas e in particolare le funzioni dell’ascolto e dell’osservazione. Inoltre, sono previsti in maniera trasversale momenti di approfondimento culturale intorno a tematiche emergenti e specifiche come la sostenibilità, l’ambiente e il lavoro. Azioni che vanno ad inserirsi nell’ottica di quanto enunciato e promulgato nell’ambito del magistero di Sua Santità papa Francesco. Il risultato che si intende perseguire con “Chiesa in ascolto” è quello di costruire una comunità che abbia coscienza delle povertà, le sappia indagare e sappia organizzare risposte opportune ed adeguate.  
 
MacerataMacerata, come F.O.R.M.A. trasforma le comunità locali
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Macerata, come F.O.R.M.A. trasforma le comunità locali

Diocesi:
Macerata - Tolentino - Recanati - Cingoli - Treia
Località;
Macerata
Ambito:
Carità
Destinati:
€ 20.000
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Seconda annualità per il progetto “F.O.R.M.A.: Formazione, Osservazione, Ricerca, Metodo, Animazione”, sviluppato dalla Caritas diocesana di Macerata - Tolentino - Recanati - Cingoli - Treia. Il contributo assegnato è di 20mila euro. Il progetto  si muove come seconda annualità di quanto già proposto nell’anno 2022 dalla Caritas diocesana di Macerata. Nelle Unità Pastorali di Recanati, Porto Recanati, e Urbisaglia - Colmurano, F.O.R.M.A. si impegna a tracciare un percorso continuativo e coerente con gli sforzi precedenti, mirando ad una trasformazione profonda delle dinamiche comunitarie. La strategia è caratterizzata da un approccio che intreccia l'osservazione attenta dei bisogni locali con azioni concrete, volte a creare strutture più resilienti e inclusive. Come i  laboratori dove i membri della comunità sono invitati a scoprire e ad affrontare criticità e potenzialità del proprio contesto. Questi incontri non solo favoriscono la consapevolezza di vivere in un'epoca di crisi, ma stimolano anche la costruzione di relazioni solide e una rete di supporto che trascende i confini parrocchiali. Il progetto si pone come catalizzatore di un cambiamento che va oltre la mera assistenza, spingendo le comunità verso una partecipazione attiva e consapevole. F
 
PalermoMonreale, reti solidali per potenziare i centri d'ascolto
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Monreale, reti solidali per potenziare i centri d'ascolto

Diocesi:
Monreale
Località;
Monreale
Ambito:
Carità
Destinati:
€ 35.000
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Nasce da una riflessione di fondo sviluppata in seguito agli sviluppi sociali ed economici causati dalla pandemia il progetto “Rete diocesana Centri di Ascolto” della Caritas diocesana di Monreale, arrivato alla sua seconda annualità. Il contributo assegnato è di 35mila euro. Il progetto intende continuare il percorso avviato di costruzione della rete dei Centri di Ascolto, nel territorio diocesano, con il coinvolgimento delle comunità dei comuni di Partinico, Monreale e Corleone nelle quali, con la precedente progettualità, è stato sperimentato l’intero processo. L’idea di fondo è quella di consolidare l’ascolto e la presa in carico finalizzata all’inserimento socio-lavorativo e il Centro di Ascolto di secondo livello, con il compito di orientare ai servizi del territorio in un’ottica di promozione della persona per l’uscita dall’esclusione, nelle comunità di cui sopra e trasferire il modello in altri paesi della diocesi di Monreale. Il focus è anche sull’Osservatorio delle Povertà e delle Risorse, sempre in collaborazione con l’Istituto di Scienze Religiose della facoltà Teologica di Sicilia, con lo scopo di analizzare e leggere i dati delle attività dei Centri d’Ascolto. Gli obiettivi generali del progetto sono principalmente tre. Innanzitutto ci si prefigge di dare continuità ai tre Centri d’Ascolto diocesani, per incentivare l’inclusione socio-lavorativa dei beneficiari. A seguire, sarà consolidato l’Osservatorio delle Povertà e delle Risorse e sarà allo stesso tempo consolidata la rete nonché il partenariato con i soggetti istituzionali del territorio.
 
MateraMatera, la poesia di Pasolini ispira i progetti della Caritas
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Matera, la poesia di Pasolini ispira i progetti della Caritas

Diocesi:
Matera - Irsina
Località;
Matera
Ambito:
Carità
Destinati:
€ 69.300
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Il progetto “Poesia in forma di rosa” vuole mettere a sistema, quale format stabile, “Carità è cultura” avviato con il convegno nazionale Caritas del 2019. L’obiettivo della Caritas di Matera - Irsina è costruire un modello di intervento comunitario in grado di incidere sul cambiamento culturale. Il contributo assegnato è di 69.300 euro. Avendo come filo conduttore il tema della narrazione dei territori e delle comunità, si realizzeranno una serie di eventi culturali a tema per educare e accompagnare le comunità. L’humus è la “Via della creatività”, intesa come processo di dinamica intellettuale che sia capace di interessare e appassionare. L’assunto è che i processi di sviluppo comunitario si costruiscono nei territori e con gli attori del territorio, stimolando in essi le capacità narrative, il confronto e la rielaborazione della propria esperienza. L’attività di organizzazione degli eventi e della valorizzazione delle “Opere Seme” sarà realizzata coinvolgendo un gruppo di giovani che nel tempo della pandemia si sono avvicinati alle comunità per azioni di volontariato, che saranno incentivati e formati affinché l’impegno sia una duratura responsabilità. Filo conduttore per accompagnare i giovani a fare dell’esperienza un’opportunità stabile del tempo, è l’Enciclica “Fratelli tutti”. Nell’anno del centenario della nascita di Pier Paolo Pasolini, il titolo del progetto richiama la raccolta di poesie del poeta nella quale egli affronta una vasta gamma di temi: impegno civile, difesa dei valori, responsabilità della comunità. Come  “Nuova poesia in forma di rosa”, il cui testo è disposto come i petali di un fiore  ognuno dei quali affronta un tema sociale, culturale e politico così come questo progetto grazie al quale Matera si conferma non solo come custode di storia e bellezza naturale, ma anche come incubatrice di una cultura profondamente impegnata nella solidarietà e nell'innovazione sociale.
 
NapoliNola, un centro per ricucire ferite e ricostruire legami
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Nola, un centro per ricucire ferite e ricostruire legami

Diocesi:
Nola
Località;
Nola
Ambito:
Carità
Destinati:
€ 148.500
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Il progetto “A.R.I.A. Accoglienza Relazione Inclusione Accompagnamento” intende promuovere opportunità di reinserimento socio-lavorativo per persone colpite da misure restrittive o che sono prese in carico dalle Caritas parrocchiali. Il contributo assegnato a Caritas Nola è di 148.500 euro.  Al Centro Elim di Somma Vesuviana, giorno dopo giorno prende vita “A.R.I.A.”, un progetto pensato dalla Caritas diocesana di Nola per promuovere opportunità di reinserimento socio - lavorativo per persone colpite da misure restrittive o prese già in carico dalle Caritas parrocchiali, descrivibile con quattro parole: accoglienza, relazione, inclusione e accompagnamento. Per attuarlo, presso il Centro, è stato creato uno spazio verde da destinare all’utilizzo pubblico e allo stesso tempo alla sensibilizzazione della comunità territoriale, delle parrocchie e delle istituzioni sul tema della giustizia riparativa, attraverso il coinvolgimento degli stessi detenuti. Questo incontro, tra i destinatari del progetto e utilizzatori dello spazio genera relazioni e facilita la costruzione della fiducia, elemento necessario per contenere il pregiudizio che caratterizza il reinserimento sociale verso le persone che sono state in carcere. La cura dello spazio pubblico è affidata agli ospiti che possono così restituire alla comunità quanto sottratto, provando insieme ad essa a ricucire le ferite provocate nel tessuto sociale ma anche in quello personale. Il progetto “A.R.I.A. Accoglienza Relazione Inclusione Accompagnamento” prevede di sensibilizzare la comunità, le parrocchie e le istituzioni sul tema della giustizia riparativa attraverso la gestione di uno spazio da destinare all’utilizzo pubblico. I destinatari del progetto sono venti giovani del territorio e la gestione è affidata alla Fondazione S.I.C.A.R., ente gestore della Caritas diocesana di Nola.
 
NuoroNuoro, se non vai in Caritas è Caritas che viene da te
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Nuoro, se non vai in Caritas è Caritas che viene da te

Diocesi:
Nuoro
Località;
Nuoro
Ambito:
Carità
Destinati:
€ 50.000
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  Incrementare e sviluppare il servizio di unità di strada della Caritas diocesana di Nuoro, per incontrare e ascoltare le persone senza dimora della città direttamente nei luoghi dove si trovano. Il contributo assegnato a Caritas Nuoro è di 50mila euro. Se per difficoltà materiale o sociale, per disinformazione o per marginalità, le persone in difficoltà del territorio di Nuoro non possono recarsi direttamente dai servizi Caritas, è la Caritas che va da loro. Nasce così l'unità di strada, un servizio di ronda serale e notturna svolto da volontari ed operatori che incontrano e ascoltano le persone senza dimora della città andandole ad intercettare direttamente nei luoghi dove si trovano. Intorno a questa realtà si concretizza il progetto “Tu sì che vali” della Caritas diocesana di Nuoro, proprio per venire incontro alle persone senza dimora della città che non si presentano a chiedere aiuto presso il Centro d’Ascolto o presso i servizi territoriali preposti. Gli operatori volontari si recheranno sul posto per intercettare i loro bisogni, per ascoltare queste persone e portare secondo necessità anche cibo, vestiti e beni di prima necessità. Ma soprattutto per non farle sentire sole, tendendo la mano anche con l’attivazione di uno sportello psicologico per aiutare chi vacilla e non ha una casa a ritrovare la dignità perduta e riprendere la propria vita. All’interno del progetto è inoltre previsto l’acquisto di un pulmino per effettuare le ronde notturne e la formazione per i volontari che andranno con l’unità di strada. La gestione di “Tu sì che vali” è affidata direttamente alla Caritas diocesana di Nuoro.
 
NapoliNapoli, un doposcuola per i bambini dei Quartieri Spagnoli
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Napoli, un doposcuola per i bambini dei Quartieri Spagnoli

Diocesi:
Napoli
Località;
Napoli
Ambito:
Carità
Destinati:
€ 8.000
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Il progetto “Assafà: insieme per ricominciare” si prefigge di attivare un doposcuola come proposta educativa per contrastare la dispersione scolastica dei ragazzi che risiedono nei Quartieri Spagnoli a Napoli. Il contributo assegnato a Caritas diocesana è di 8mila euro. L’Associazione Efraim nasce nel 2011 e svolge attività socio assistenziale ed educativa nei confronti dei minori e delle famiglie a rischio di esclusione”, col desiderio di offrire semplicemente uno spazio che sia “casa” in mezzo alle strade della gente dei Quartieri Spagnoli. Un luogo che rappresenta il cuore della città di Napoli,  purtroppo noto per situazioni di degrado e microcriminalità che minano la vita quotidiana, soprattutto per i più piccoli, che si trovano ad affrontare un’esistenza spesso in salita e con il pericolo di ritrovarsi invischiati in vortici di devianza. Il progetto nasce con l’obiettivo di  sviluppare un’azione educativa  contrastando la dispersione scolastica, purtroppo molto alta nel territorio napoletano e campano in generale. “Assafà: insieme per ricominciare” si concretizza in un doposcuola per circa venti minori a rischio di esclusione e devianza. Un progetto semplice nato in un contesto difficile: il doposcuola sarà attivo tutti i pomeriggi dei giorni feriali; sarà organizzato anche un campo estivo insieme ad uscite sul territorio e feste in occasione delle ricorrenze. La gestione del progetto è affidata all’Associazione Efraim ODV.
 
NapoliNapoli, un'accoglienza solidale per i senza dimora
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Napoli, un'accoglienza solidale per i senza dimora

Diocesi:
Napoli
Località;
Napoli
Ambito:
Carità
Destinati:
€ 90.000
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Un servizio a bassa soglia di accoglienza notturna rivolto a circa trenta persone senza dimora che si trovino nella città di Napoli. Il contributo assegnato al progetto della Caritas partenopea “Accoglienza solidale” è di 90mila euro. Una nuova iniziativa di solidarietà prende forma per offrire un rifugio sicuro a trenta persone senza dimora. Grazie al contributo dell'8xmille è stato  realizzato un ambiente accogliente e sicuro dove gli ospiti trovano pasti caldi, servizi igienici e un luogo per custodire i propri beni personali. Oltre ad un caldo posto letto per la notte, l’accoglienza solidale prevede un servizio mensa composto da cena e prima colazione. Per il benessere delle persone e per la cura di sé sono inoltre offerti un servizio di doccia, lavanderia, deposito documenti e bagagli. Le persone over sessantacinque, soprattutto donne che non dispongono di una rete di supporto e che presentano complesse problematiche personali, ricevono una particolare attenzione. Questi dettagli sottolineano il carattere inclusivo del progetto, che mira a fornire non solo rifugio, ma anche una piattaforma per il recupero della dignità e l'autosufficienza. La gestione di "Accoglienza solidale” della Caritas diocesana di Napoli è affidata all’Associazione Centro La Tenda Onlus che si occupa di sviluppare progettazioni partecipate con la rete dei partner, colloqui online per i destinatari finali e intermedi, promozione di eventi formativi, pubblicizzazione di eventi di comunicazione sociale, sondaggi, ma anche di favorire il rafforzamento delle proposte comunicative già disponibili.  
 
NapoliNapoli, un progetto di vita e integrazione
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Napoli, un progetto di vita e integrazione

Diocesi:
Napoli
Località;
Napoli
Ambito:
Carità
Destinati:
€ 72.000
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Sarà gestito dalla cooperativa sociale “Accoglienza Vincenziana” e dalla Fondazione Santa Maria del Gran Trionfo il progetto “Accanto a te” della Caritas di Napoli, pensato per l’integrazione dei senza dimora. Il contributo assegnato è di 72mila euro. Il progetto prevede l'apertura di un centro servizi e una stazione di posta nel cuore di Napoli, non solo come spazi di accoglienza, ma anche come luoghi di formazione e prossimità sociale per persone in condizioni di estrema vulnerabilità. Il cuore di  "Accanto a te" risiede nella sua capacità di trasformare la vulnerabilità in forza. Le persone senza dimora non sono viste solo come beneficiari passivi, ma come attori attivi e protagonisti del processo di reintegrazione sociale. Tra le iniziative più significative, si annoverano corsi di informatica pensati per migliorare l'autonomia dei partecipanti nella gestione di pratiche burocratiche essenziali, come l'utilizzo della posta elettronica e dell'identità digitale. Questo approccio proattivo non si limita alla mera assistenza, ma mira a rendere i senza dimora veri agenti di cambiamento nella comunità. Vengono infatti coinvolti attivamente nel processo di informazione e sensibilizzazione di altri individui che vivono situazioni di strada simili, incoraggiandoli a frequentare il centro servizi e a partecipare attivamente alle iniziative proposte. Un'iniziativa dunque che, nella sua essenza, mira a ripristinare dignità e opportunità per coloro che si trovano ai margini della società, dimostrando che la solidarietà può diventare un potente motore di trasformazione sociale. La gestione del progetto è affidata alla cooperativa sociale “Accoglienza Vincenziana”, che da anni si impegna a vivere e trasmettere il carisma vincenziano, e alla Fondazione Ritiro Santa Maria del Gran Trionfo.
 
NovaraNovara, Casa Cavalli un luogo da cui ripartire
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Novara, Casa Cavalli un luogo da cui ripartire

Diocesi:
Novara
Località;
Novara
Ambito:
Carità
Destinati:
€ 210.000
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La Caritas diocesana di Novara intende  ristrutturare un intero condominio a Verbania, destinato ad accogliere famiglie in difficoltà abitative. Al progetto “Casa Cavalli, un luogo per ripartire”, è stato assegnato un contributo di 210mila euro. La "Casa Cavalli"  è un simbolo di rinascita e speranza, non solo offrendo un tetto, ma anche un percorso di integrazione sociale per le famiglie. Oltre alla riqualificazione degli spazi, il programma prevede un supporto concreto per l'inclusione lavorativa delle famiglie ospitate,  attuando un modello di carità attiva e sostenibile. L'intervento di ristrutturazione, previsto nei prossimi mesi, è solo l'inizio di un viaggio di trasformazione sociale. In collaborazione con la parrocchia di San Leonardo, la Caritas non solo si occupa della gestione immobiliare, ma coordina anche l'accoglienza in sinergia con i Servizi Sociali del territorio, evidenziando un approccio integrato al sostegno delle persone più fragili. Questo progetto non solo risponde alle immediate necessità abitative, ma pone le basi per una comunità più coesa e resiliente, dove ogni famiglia ha la possibilità di costruire un futuro dignitoso. L’accoglienza della Casa è svolta in coordinamento con i Servizi Sociali territoriali, mentre la gestione è affidata alla Caritas Novara in cogestione con la parrocchia di San Leonardo.
 
SalernoNocera Inferiore, diecimila persone assistite nel bisogno primario del cibo
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Nocera Inferiore, diecimila persone assistite nel bisogno primario del cibo

Diocesi:
Nocera Inferiore - Sarno
Località;
Nocera Inferiore
Ambito:
Carità
Destinati:
€ 90.000
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 Terzo anno per il percorso della Caritas di Nocera Inferiore - Sarno “Il bene primario” che nasce per sostenere soprattutto i nuclei familiari del territorio che versano in condizioni di fragilità alimentare. Il contributo assegnato è di 90mila euro.  Il progetto mira a stabilizzare le condizioni di vita delle circa diecimila persone coinvolte, principalmente famiglie che vivono in stato di vulnerabilità. Attraverso l'approccio innovativo di una mensa diffusa, la Caritas di Nocera Inferiore - Sarno estende la sua rete di supporto, distribuendo pasti caldi nei vari punti sparsi sul territorio diocesano. Questi luoghi di distribuzione non sono semplici punti di passaggio, ma diventano centri di accoglienza e inclusione sociale, dove i beneficiari non solo ricevono cibo, ma anche supporto e orientamento grazie alla presenza di professionisti. Questi spazi sono equipaggiati solamente con frigoriferi e scaldavivande, evitando la necessità di cucine centralizzate, il che facilita una gestione logistica più agile e una risposta più rapida alle emergenze alimentari. L'attenzione di Caritas non si limita al nutrimento fisico. Il progetto prevede anche attività di formazione per gli operatori e di sensibilizzazione della comunità, potenziando così il legame sociale e la consapevolezza collettiva sull'importanza di rispondere attivamente alla povertà. La comunicazione e la divulgazione attraverso i canali social svolgono un ruolo cruciale in questa strategia, ampliando la portata dell'iniziativa e coinvolgendo un pubblico più ampio. Nocera Inferiore, con questa visione progettuale, non solo affronta una crisi, ma si propone come modello di come la fede e l'innovazione possano collaborare per creare soluzioni sostenibili e dignitose, offrendo non solo un pasto, ma anche speranza e opportunità di riscatto sociale a chi si trova in difficoltà.
 
NuoroNuoro, la vita come dono prezioso
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Nuoro, la vita come dono prezioso

Diocesi:
Nuoro
Località;
Nuoro
Ambito:
Carità
Destinati:
€ 20.000
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Generare sguardi nuovi alimentando una nuova cultura per la vita: è alle persone terminali orientate alla scelta del suicidio, assistito e non, che si rivolge il progetto “Quando non ne posso più della vita! Cosa fare?” della Caritas di Nuoro, a cui è stato assegnato un contributo di 20mila euro. Il progetto “Quando non ne posso più della vita! Cosa fare?”, ideato dalla Caritas diocesana di Nuoro, è indirizzato prevalentemente a persone del territorio che versano in grave difficoltà esistenziale orientate a far propria la scelta del suicidio e del suicidio assistito come l’unica soluzione possibile. Ci si propone, in collaborazione con l’Ufficio della Pastorale della Salute, di mettere al centro in un progetto le persone che si trovano a vivere il dramma della solitudine, della sofferenza fisica e psicologica e talvolta desiderano solo porre fine alla propria esistenza. L’obiettivo di “Quando non ne posso più della vita! Cosa fare?” è quello di generare sguardi nuovi sull’esistenza alimentando una nuova cultura per la vita, nonché di formare volontari in grado di percepire i segnali a cui prestare attenzione e capaci di offrire un opportuno accompagnamento. A tal fine, ci si prefigge di creare uno specifico servizio di ascolto fisico e telefonico dislocato in tre foranie della diocesi, che accolga le richieste di aiuto che arrivano per poi gestirle al meglio. Un aiuto fondamentale soprattutto per le persone malate che non hanno speranze di guarigione e per i familiari che li assistono, per offrire cure palliative e luoghi di accoglienza che offrano supporto per migliorare la qualità della vita fino alla fine e fin dove è possibile. La gestione operativa del progetto “Quando non ne posso più della vita! Cosa fare?” è in capo alla Caritas diocesana di Nuoro.  
 
NapoliNapoli, unire le forze per non sprecare
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Napoli, unire le forze per non sprecare

Diocesi:
Napoli
Località;
Napoli
Ambito:
Carità
Destinati:
€ 90.000
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I beneficiari raggiunti dal progetto “Condivido per non sprecare” saranno oltre trentacinquemila, e le attività progettuali si svolgeranno sull’intero territorio diocesano di Napoli. Il contributo assegnato a Caritas partenopea è di 90mila euro.   La Caritas di Napoli, insieme all'associazione CAIR e alla cooperativa "Ambiente Solidale", ha dato vita a un network di solidarietà, inteso a ottimizzare i consumi e a educare la comunità. Un progetto che riflette la crescente sensibilità verso la sostenibilità e l'efficienza nelle risorse in un mondo che spesso scivola verso l'eccesso e lo spreco. Acquistando meno e con più frequenza, e cercando di programmare meglio il menù settimanale, ciascuno di noi potrebbe contribuire significativamente alla soluzione del problema. Si intende migliorare qualitativamente il servizio di distribuzione dei generi alimentari: sviluppando e mettendo in relazione i vari soggetti dell’aiuto, coinvolgendo i destinatari nelle attività, puntando sullo sviluppo di una nuova cultura sullo spreco mediante iniziative di sensibilizzazione e giornate di animazione e formazione. La strategia di Napoli si sviluppa su due livelli: il primo mira a migliorare la distribuzione alimentare coinvolgendo attivamente le famiglie beneficiarie. Non solo si distribuiscono beni, ma si forma e si sensibilizza il tessuto sociale sui modelli di consumo responsabile. Il secondo livello riguarda l'integrazione delle forze comunitarie — parrocchie, associazioni, movimenti — per forgiare un senso di appartenenza e cooperazione che trascenda l'assistenzialismo e si traduca in un impegno collettivo e continuativo.  
 
PerugiaOrvieto, il volontariato che unisce Orvieto e Todi
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Orvieto, il volontariato che unisce Orvieto e Todi

Diocesi:
Orvieto - Todi
Località;
Todi
Ambito:
Carità
Destinati:
€ 25.000
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Tra le colline umbre, le città di Orvieto e Todi emergono come esempi vividi di comunità che si uniscono per il bene comune. Il progetto "Tutti per uno, uno per tutti" rappresenta una visione concreta di questa solidarietà, coinvolgendo duecento giovani in attività volte al miglioramento della vita comunitaria grazie ad un contributo di  25.000 euro. La Caritas diocesana di Orvieto - Todi, coordinatrice del progetto, promuove diverse  attività che spaziano dalla divulgazione di dati sulla povertà locale a interventi di sostegno per gli anziani isolati, fino a iniziative educative come il doposcuola per minori in difficoltà. Un'altra azione significativa è stata la campagna "plastic free", che ha coinvolto i giovani nella pulizia di aree abbandonate, mostrando l'importanza di prendersi cura dell'ambiente circostante. Queste azioni non solo aiutano chi è in difficoltà, ma educano anche i giovani alla responsabilità e al senso di appartenenza alla comunità. Attraverso queste esperienze, i ragazzi di Orvieto e Todi apprendono il valore dell'impegno civico e dell'assistenza reciproca,  profondamente radicati nell'insegnamento cattolico.  
 

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