FAQ - LE NOSTRE RISPOSTE ALLE DOMANDE PIÙ FREQUENTI

FAQ – Le Nostre Risposte alla Domande più Frequenti.

L'8xmille è una quota del gettito complessivo dell'IRPEF (imposta sul reddito delle persone fisiche) che lo Stato italiano mette a disposizione per scopi "sociali o umanitari" a gestione statale o "religiosi o caritativi", assistenziali e umanitari gestiti dalle 13 confessioni religiose, chiedendo annualmente ai contribuenti di indicare a chi deve essere destinata.

I quattordici soggetti attualmente destinatari dell'8xmille sono: Stato italiano, Chiesa cattolica, Chiesa Valdese, Chiesa Evangelica Luterana, Chiesa Apostolica in Italia (Pentecostali), Unione Buddista italiana, Unione Cristiana Evangelica Battista, Unione delle Chiese Avventiste del 7° giorno, Unione delle Comunità ebraiche in Italia, Sacra Arcidiocesi Ortodossa, Assemblee di Dio in Italia, Unione Induista italiana, Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai (IBISG), Associazione "Chiesa d’Inghilterra" in Italia.

La ripartizione dei fondi 8 per mille tra i diversi soggetti destinatari avviene in proporzione alle scelte espresse e quindi senza tenere conto degli “astenuti”. Ad esempio, se il 60% dei contribuenti esprime una scelta, si terrà conto esclusivamente delle preferenze di quel 60% per assegnare l’intero importo dell’8xmille.

Secondo le prescrizioni della legge 222/85, i fondi 8xmille sono impiegati per tre finalità:

  1. Interventi caritativi in Italia e nei Paesi in via di sviluppo
  2. Esigenze di culto e pastorale della popolazione italiana
  3. Sostentamento dei sacerdoti

Ogni anno a maggio, durante l'Assemblea Generale della C.E.I., i vescovi determinano la suddivisione dei fondi 8xmille per tre finalità previste dalla legge. La Chiesa cattolica interviene in Italia nel campo del culto e della carità in due forme:

  1. Con le quote trasferite dalla C.E.I. annualmente alle diocesi e destinate ad attività locali
  2. Con le quote destinate ad attività di rilievo nazionale riservate alla Presidenza della C.E.I.

Per maggiori informazioni visita il sito Rendiconto.

Quotidianamente, i sacerdoti svolgono compiti pastorali, ma sono sempre più spesso anche il primo riferimento per chi ha bisogno di aiuto e conforto, indipendentemente dall’orientamento religioso. Educano i ragazzi, offrono assistenza alle famiglie in difficoltà, agli ammalati, agli anziani soli, ai poveri e agli emarginati.

In seguito alla Revisione del Concordato Lateranense del 1984, i sacerdoti diocesani non ricevono più il sostegno economico dallo Stato. Al sostentamento dei circa 33mila sacerdoti provvede l’Istituto Centrale per il Sostentamento del Clero (ICSC) attraverso le risorse messe a disposizione dagli Istituti Diocesani per il Sostentamento del Clero (per il 6,4%) e attraverso i fondi dell’8xmille (91,4%). A queste risorse si aggiungono le libere offerte dei cittadini, che coprono il 2,2% del fabbisogno necessario.

Lo Stato lascia agli enti partecipanti all'8xmille la responsabilità di informare e sensibilizzare i contribuenti sulla destinazione della loro firma. La C.E.I è tenuta per normativa di legge (222/85) a fornire informazioni adeguate sulle risorse che riceve dall'8xmille e sulle finalità a cui sono destinate e ciò è effettuato attraverso apposite campagne di informazione e promozione.

Il Servizio per la Promozione del Sostegno Economico alla Chiesa cattolica, costituito nel 1989 presso la Segreteria Generale della C.E.I. offre il supporto operativo ed esecutivo delle iniziative per la promozione del sostegno economico alla Chiesa. In sintesi, i criteri e le modalità seguite per le attività di promozione sono:

  1. Presentare ai fedeli ed all'opinione pubblica il tema in tutta la sua ampiezza, evidenziando, in modo particolare, le molteplici iniziative realizzate con i fondi ricevuti.
  2. Informare e sensibilizzare la popolazione del paese utilizzando sussidi, competenze tecniche e strutture di comunicazione sociale, tenendo sempre presente lo scopo formativo dell'azione di promozione.

La Chiesa cattolica, attraverso la C.E.I., ogni anno informa puntualmente lo Stato e l'opinione pubblica sull'uso dei fondi 8xmille. La legge (222/85) infatti prevede che ogni anno la C.E.I. segua uno schema preciso per rendere conto allo Stato dell'uso dei fondi. Inoltre, la C.E.I. informa l'opinione pubblica sulla destinazione dei fondi, attraverso diversi canali come:

  1. Il sito internet www.8xmille.it e la mappa 8xmille.
  2. Il sito internet www.chiesacattolica.it

  3. Il sito rendiconto8xmille.chiesacattolica.it​
  4. Le locandine esposte nelle 26.000 parrocchie italiane in occasione delle Giornata Nazionale Dedicata all'8xmille.
  5. La campagna stampa sui principali quotidiani e periodici nazionali italiani e sugli oltre cento settimanali cattolici diocesani.
  6. Gli spot televisivi girati dal vivo in situazioni rappresentative delle migliaia di interventi realizzati in Italia e nei Paesi in via di sviluppo, sostenuti anche con i fondi 8xmille.

La percentuale delle scelte espresse per l'8xmille di quest'anno non è disponibile perché la legge 222/85 prevede tre anni per elaborare e pubblicare i dati. Ogni anno, gli ultimi dati disponibili risalgono a tre anni prima.

Sono due cose diverse ma l’una non esclude l’altra. Le offerte deducibili a favore del sostentamento per il clero sono destinate ai 33.000 sacerdoti diocesani - soprattutto quelli più bisognosi - per garantire a tutti un dignitoso mantenimento mensile.

L'8xmille alla Chiesa cattolica è finalizzato ad aiutare l'impegno pastorale e caritativo della Chiesa in Italia e nei paesi in via di sviluppo. L'8xmille può essere destinato al sostentamento del clero nella misura in cui le apposite offerte non siano sufficienti. Perciò più offerte arrivano per i sacerdoti, maggiore diventa la quota di 8xmille da impiegare per le esigenze di culto della popolazione e per le opere di carità.

Sono tutte possibilità di destinare una quota del gettito complessivo dell’IRPEF per diversi scopi: l’8xmille è destinato allo Stato o ad una confessione religiosa, come la Chiesa cattolica. Il 5 per mille è destinato a enti di volontariato, ricerca o di interesse sociale, mentre il 2 per mille viene destinato ai partiti politici.

Molto importante ricordare sempre che sono attribuzioni completamente indipendenti l’una dall’altra, che pertanto non si escludono a vicenda e che di conseguenza possono essere selezionate contemporaneamente dal contribuente.

Firmare per l’8xmille non costa niente. Non è una tassa in più, ma è l’opportunità di sostenere la confessione religiosa che decidi tu tramite la Scheda allegata al Modello della Certificazione Unica, al Modello 730 ed al Modello Redditi. Un piccolo gesto che fa la differenza

Scegliendo di firmare per l’8xmille, contribuisci a scegliere chi riceverà la quota del gettito complessivo dell’IRPEF destinata dallo Stato alle confessioni religiose. Se non firmi, questi fondi verranno comunque ripartiti tra gli aventi diritto, in misura proporzionale alle scelte compiute dagli altri cittadini. Ecco perché è importante esprimere la propria scelta.

Si. Se, per esempio, sei pensionato o lavoratore dipendente e non devi presentare la dichiarazione dei redditi, puoi compilare la scheda che trovi allegata alla Certificazione Unica predisposta dall’ente pensionistico o dal datore di lavoro, oppure la scheda allegata al Modello Redditi. Puoi trovare info più dettagliate qui.

No. L’8x1000 è una percentuale del gettito complessivo dell’IRPEF, quindi la scelta può essere effettuata esclusivamente dalle Persone Fisiche.
L’imprenditore può quindi destinare l’8xmille alla Chiesa cattolica utilizzando la scheda allegata alla dichiarazione dei redditi personale, il Modello Redditi.

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