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TrevisoTreviso, un fondo di comunità per famiglie e imprese
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Treviso, un fondo di comunità per famiglie e imprese

Diocesi:
Treviso
Località;
Treviso
Ambito:
Carità
Destinati:
€ 100.000
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“Sta a noi” è un progetto diocesano relativo a un fondo di comunità per famiglie e microcredito per le imprese. Il contributo assegnato alla Caritas di Treviso per questo secondo anno di attuazione è di 100mila euro. "Sta a noi" non è solamente un fondo di solidarietà; è un movimento che intreccia le vite di chi dà e di chi riceve, con l'ambizione di costruire un futuro più inclusivo e coeso. Il progetto si avvale della collaborazione tra la comunità civile ed ecclesiale, promuovendo un sistema di reti di prossimità per fronteggiare situazioni di emergenza lavorativa, abitativa e sanitaria. La perdita del lavoro, le difficoltà abitative, e le spese mediche insostenibili sono solo alcuni dei bisogni ai quali il fondo intende rispondere. Il 2022 segna l'introduzione dei "Cantieri di comunità", un'innovazione progettuale volta a stimolare l'inclusione sociale e rafforzare la partecipazione comunitaria. Questi cantieri ambiscono a unire le persone in un percorso condiviso verso la solidarietà, la responsabilità collettiva e la riscoperta dell'identità di comunità. Attraverso sportelli dedicati, il progetto facilita l'accesso ai fondi per famiglie e imprese, incarnando il desiderio profondo del Vescovo e dei promotori dell'iniziativa: innescare un cambiamento autentico e durevole nelle comunità, su assi di solidarietà, responsabilità e un senso collettivo di appartenenza. "Sta a noi" rappresenta un modello virtuoso di come le risorse locali possano essere utilizzate per generare impatti sociali positivi, dimostrando che, anche a Treviso, il futuro della solidarietà sta nelle mani di tutti.
 
TrentoTrento, solidarietà tra casa e comunità
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Trento, solidarietà tra casa e comunità

Diocesi:
Trento
Località;
Trento
Ambito:
Carità
Destinati:
€ 30.000
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Seconda annualità per il progetto “Tra casa e comunità”, a cura della Caritas diocesana di Trento, per un’attività di ascolto professionale che ha come prime destinatarie le persone in stato di fragilità sociale e finanziaria. Il contributo assegnato è di 30mila euro.   Il progetto “Tra casa e comunità” segna il suo secondo anno di attività, incarnando un modello di solidarietà attiva e inclusione sociale. Rivolto a chi si trova in una condizione di fragilità, sia sociale che finanziaria, l'iniziativa offre un servizio di ascolto professionale ed empatico. L'ascolto, cuore pulsante del progetto, mira a rispondere alle necessità esistenziali e personali delle persone che si rivolgono alla Caritas in cerca di aiuto. Un focus particolare è posto sull'housing first, approccio innovativo volto a garantire un alloggio stabile a chi non ne possiede uno, sostenuto dall'impegno di volontari e operatori specializzati. Attraverso sportelli di ascolto, formazione e supervisione, si rafforza la rete di sostegno per gli utenti e si valorizza l'impegno di chi lavora al loro fianco. Il progetto promuove, inoltre, momenti di socializzazione e gestione del tempo libero, per combattere solitudine e emarginazione. Attraverso incontri di gruppo e attività ricreative, “Tra casa e comunità” si propone di tessere legami solidali e di rinforzare il senso di appartenenza alla comunità.
 
TrentoTrento, fratelli “custodi” nella comunità
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Trento, fratelli “custodi” nella comunità

Diocesi:
Trento
Località;
Trento
Ambito:
Carità
Destinati:
€ 54.000
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A Trento, la Caritas diocesana conferma ancora una volta il proprio impegno verso i più bisognosi con il progetto “Sono forse io il custode di mio fratello”, un'iniziativa che incarna la cura fraterna nella comunità. Con un contributo di €54.000,00 assegnato nel 2022, questo programma si pone come diretta continuazione e ampliamento delle attività pregresse, puntando a un'azione concreta di supporto e reinserimento sociale. Il progetto si articola su più fronti: dalla distribuzione di vestiario nella casa circondariale di Trento, al supporto tramite l'ospitalità e l'accompagnamento di cinque ex detenuti in "una casa per ripartire", struttura di accoglienza a loro dedicata. Questi, avendo intrapreso percorsi di studio durante la detenzione, ricevono un sostegno vitale per la prosecuzione della loro formazione una volta riacquistata la libertà. In parallelo, una collaborazione con la Procura di Trento introduce un programma di messa alla prova anticipata, con un approccio innovativo alla giustizia e al recupero sociale. L'originalità del progetto si manifesta anche attraverso la sensibilizzazione pubblica, mirando a costruire una coscienza collettiva sulla questione carceraria. L'iniziativa prevede, infatti, l'uso di strumenti di comunicazione evocativi, come la costruzione di una cella smontabile e trasportabile, per far percepire da vicino le condizioni di vita dei detenuti e stimolare una riflessione profonda sul significato dell'essere custodi dei nostri fratelli. La scelta del nome del progetto è emblematica e si radica in una profonda riflessione biblica, richiamando la domanda di Caino a Dio riguardo al fratello Abele, simbolo di un'eterna chiamata alla responsabilità verso l'altro, soprattutto nei confronti di chi si trova in momenti di vulnerabilità e bisogno. La Caritas di Trento, con questo progetto, riafferma l'importanza della solidarietà e dell'aiuto reciproco, mostrando come ogni individuo possa diventare custode del proprio fratello, contribuendo attivamente alla costruzione di una società più giusta e inclusiva.
 
TrevisoTreviso, una casa dove giovani e persone fragili condividono sogni e autenticità
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Treviso, una casa dove giovani e persone fragili condividono sogni e autenticità

Diocesi:
Treviso
Località;
Treviso
Ambito:
Carità
Destinati:
€ 120.000
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A Treviso c’è una casa dove giovani e persone fragili condividono sogni e autenticità: è il progetto “Casa Jawo” della Caritas diocesana che permette di intessere relazioni tra vite diverse in uno spazio riqualificato. Il contributo assegnato è di 120mila euro. A Treviso, la “Casa della Carità” della Caritas diocesana accoglie centinaia di persone di fede e lingua diverse, dando a tutti loro la possibilità di usufruire di servizi essenziali come una doccia o un pasto caldo e un riparo per la notte. Un riferimento per le persone senza dimora della città che ha ispirato un processo relazionale curato dai giovani di “Casa Jawo” che, in un edificio adiacente, hanno riqualificato uno spazio di incontro per condividere storie e riflessioni con gli ospiti della struttura. Un posto in cui i giovani possono incontrarsi, sostare, studiare, proporre momenti aperti ad altri giovani, vivendo insieme occasioni di condivisione e confronto con i fratelli più poveri che abitano la “Casa della Carità”. Si punta dunque a offrire spazi e occasioni per sé stessi e per altri giovani, a partire dalla relazione con i fratelli più poveri e provando ad intercettare e rispondere ai desideri che abitano i cuori dei loro coetanei. Il progetto intende costituire un gruppo di progettazione partecipata di venti giovani dai diciotto ai trent’anni, per creare occasioni di riflessione e scambio con ospiti coetanei della Casa della Carità “Jawo” dopo aver riqualificato gli spazi della stessa tramite attività di coprogettazione. Verranno inoltre organizzati incontri di approfondimento sui temi della solidarietà, della carità, della pace, della giustizia sociale e dell’ambiente. Un luogo di relazioni, sogni e genuinità da condividere con tanti giovani impegnati per riqualificare un edificio e intessere relazioni dirette.  
 
TrevisoTreviso, un crocicchio di energie positive per contrastare la povertà educativa
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Treviso, un crocicchio di energie positive per contrastare la povertà educativa

Diocesi:
Treviso
Località;
Treviso
Ambito:
Carità
Destinati:
€ 60.000
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Fornire risorse economiche e formative per garantire la continuità del servizio educativo, nonché potenziare la capacità di risposta a fronte delle difficoltà provenienti dalla situazione di crisi pandemica. Il contributo assegnato alla Caritas diocesana di Treviso per il progetto “Il crocicchio” è di 60mila euro. Il progetto “Il crocicchio” della Caritas diocesana di Treviso intende dare continuità alle attività iniziate nel 2021. E' prevista l'accoglienza di  bambini e ragazzi del territorio che, a seguito di una privazione prolungata della frequenza dalle scuole dovuta alla crisi sanitaria pandemica, rischiavano effetti negativi di lungo periodo sull’apprendimento. A tal fine, e per contrastare un percorso di povertà educativa e formativa, si continuerà ad offrire strumenti ed opportunità volte ad un ottimale apprendimento nei ragazzi, supportandoli qualora non siano in grado ad ottenere ed utilizzare gli strumenti necessari per percorrere al meglio il loro percorso scolastico. “Il crocicchio” procederà dunque all’accompagnamento di sette esperienze di doposcuola parrocchiali con l'avvio di un’ottava esperienza, per assicurare a ragazzi e ragazze del territorio di Treviso, in situazione di povertà economica oppure educativa, il diritto ad un’istruzione di qualità e l’accesso ad esperienze socializzanti. Il progetto è indirizzato prevalentemente a duecentocinquanta minori e alle loro famiglie, nel territorio diocesano di Treviso. Al termine dell’esperienza verrà pubblicato un manuale operativo in cui saranno descritte la metodologia utilizzata e le esperienze vissute.
 
TrentoTrento, lavorare per crescere insieme
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Trento, lavorare per crescere insieme

Diocesi:
Trento
Località;
Trento
Ambito:
Carità
Destinati:
€ 99.000
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Continua per volontà della Caritas diocesana di Trento il progetto “Lavorare insieme”, con lo scopo di potenziare e consolidare i servizi tesi alla ricerca e all’orientamento al lavoro. Il contributo assegnato è di 99mila euro. Negli anni passati, il progetto ha dimostrato la sua efficacia nell'unificare e armonizzare gli sforzi tra la Fondazione Comunità Solidale e Caritas, attraverso la creazione di uno sportello “Lavorare insieme”. Questo punto di riferimento costante, guidato da una figura professionale esperta, è diventato un crocevia vitale per l'orientamento lavorativo, facendo leva su una conoscenza approfondita dei servizi offerti sul territorio. Oggi, con rinnovato slancio, il progetto mira a offrire un accompagnamento specializzato a individui inoccupati, che, pur avendo competenze e volontà, si trovano esclusi dai circuiti tradizionali dell'impiego. L'obiettivo ambizioso è di facilitare l'inserimento lavorativo di persone nei negozi “Altr’Uso” di Trento e Rovereto e nei magazzini di raccolta vestiario, oltre a promuovere tirocini formativi e borse lavoro, culminando con l'assunzione di un tutor dedicato agli inserimenti lavorativi. Ma l'orizzonte del progetto “Lavorare insieme” si spinge oltre, proponendosi di arricchire il tessuto sociale attraverso l'housing first, un'iniziativa che intreccia l'accompagnamento al lavoro con l'inclusione abitativa, offrendo non solo un tetto, ma un percorso di vita integrato e dignitoso. In una società che troppo spesso si dimentica dei suoi membri più fragili, il progetto “Lavorare insieme” di Trento rappresenta un esempio luminoso di come la solidarietà e l'impegno congiunto possano costruire ponti verso un futuro di speranza e inclusione lavorativa.
 
TrentoTrento, curiamoci per curare meglio chi ha bisogno
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Trento, curiamoci per curare meglio chi ha bisogno

Diocesi:
Trento
Località;
Trento
Ambito:
Carità
Destinati:
€ 15.300
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Il progetto “Curiamoci” della Caritas diocesana di Trento è la naturale prosecuzione della annualità già svolta nell’anno 2021. Il contributo assegnato è di 15.300 euro. Questa iniziativa, sviluppata dalla Caritas diocesana, ha dimostrato la sua efficacia attraverso un approccio pilota che, nel 2021, ha riguardato tre zone pastorali; in questa nuova annualità l'obiettivo  è  estendere il suo modello a tutto il tessuto diocesano. "Curiamoci" si articola in  tre fasi ben definite: l'avvio mediante un processo partecipativo per identificare i bisogni formativi, la  messa in atto di un itinerario educativo mirato e un supporto personalizzato per le comunità, arricchito dal coinvolgimento dei giovani nel volontariato. L'essenza del progetto  si sostanzia nelle parole chiave ascolto, relazione e comunità, veri pilastri su cui si edifica un'architettura di sostegno reciproco e crescita condivisa. Gli obiettivi  di " Curiamoci" sono: sensibilizzare la comunità ad un agire di cura reciproco; potenziare negli operatori le competenze sull’ascolto sulla relazionalità e l’osservazione; promuovere il coordinamento tra le Caritas di ogni zona diocesana, formando gli operatori al lavoro di comunità; promuovere il coordinamento tra le Caritas e l’Emporio Solidale; favorire le relazioni intra-ecclesiali. Il progetto "Curiamoci" è la dimostrazione concreta di come  l'attenzione verso chi opera sul campo sia la chiave per un servizio al prossimo di maggiore qualità e profondità.
 
CampobassoTrivento, un ritorno alle radici per rivitalizzare la terra
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Trivento, un ritorno alle radici per rivitalizzare la terra

Diocesi:
Trivento
Località;
Trivento
Ambito:
Carità
Destinati:
€ 65.000
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Ricreare una piccola economia familiare, dar vita ad un’imprenditoria in terre che si vanno spopolando e allo stesso tempo salvaguardare il creato: è il variegato progetto “Ricomincio dalla mia terra” della Caritas diocesana di Trivento. Il contributo assegnato è di 65mila euro. Un progetto articolato che intende riaccendere l'economia locale, contrastare lo spopolamento e proteggere l'ambiente nella diocesi di Trivento, gioiello incastonato tra Abruzzo e Molise. Il progetto si articola in corsi formativi unici, tra cui un laboratorio teorico e pratico di apicoltura e un corso di cucina tradizionale molisana, per riscoprire e valorizzare le risorse e le tradizioni del territorio. La diocesi conosce a fondo la fragilità delle aree interne italiane, segnate da uno spopolamento che minaccia un ricco patrimonio culturale, umano e ambientale. "Ricomincio dalla mia terra" non si limita a essere un semplice corso di formazione, ma rappresenta un percorso di rinascita e di riconnessione con le proprie radici, mirato alla creazione di opportunità di autoimprenditorialità per disoccupati, inoccupati e soggetti fragili. L'obiettivo è duplice: offrire nuove prospettive di vita e lavoro a chi è stato costretto ad abbandonare queste terre, e al contempo prevenire il degrado ambientale causato dall'abbandono delle pratiche agricole tradizionali. La Caritas di Trivento, con questo progetto, non solo vuole contrastare la crisi occupazionale e sociale, ma anche instillare un senso di appartenenza e di cura per la propria terra. Il recupero delle tradizioni e la promozione dell'imprenditorialità locale sono visti come strumenti vitali per rivitalizzare le comunità, rendendole più resilienti e sostenibili.
 
CampobassoTrivento, condividere i beni perché il cibo sia un mezzo e non un fine
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Trivento, condividere i beni perché il cibo sia un mezzo e non un fine

Diocesi:
Trivento
Località;
Trivento
Ambito:
Carità
Destinati:
€ 27.000
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Il progetto "Condivisione dei beni" della Caritas di Trivento, sostenuto da un contributo di 27.000 euro, mira a far fronte alla povertà alimentare e a promuovere l'autosufficienza delle famiglie del territorio, italiane e straniere. Questo programma va oltre la semplice distribuzione di viveri: vuole essere un ponte verso l'integrazione sociale, attraverso la creazione di magazzini solidali e l'attivazione di sportelli di orientamento per offrire non solo alimenti ma anche supporto, consulenza e opportunità di crescita. L'obiettivo di "Condivisione dei beni" è duplice: rispondere immediatamente all'urgenza alimentare e lavorare per una soluzione a lungo termine che coinvolga attivamente la comunità nella lotta alla povertà, offrendo alle famiglie una possibilità concreta per superare la situazione di crisi e aumentare il proprio livello di autodeterminazione. Il progetto enfatizza l'importanza dell'empowerment individuale e collettivo, cercando di stimolare una cultura della solidarietà e del supporto reciproco che possa alimentare un cambiamento sociale sostanziale rinforzando lo spirito di comunità, dimostrando che il cibo può diventare un mezzo potente per unire le persone e costruire insieme un futuro migliore.
 
CampobassoTrivento, combattere le dipendenze con la forza della promozione umana
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Trivento, combattere le dipendenze con la forza della promozione umana

Diocesi:
Trivento
Località;
Trivento
Ambito:
Carità
Destinati:
€ 8.000
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La Caritas di Trivento prosegue nella sua seconda annualità nell’obiettivo di combattere le dipendenze da sostanze alcoliche in uno spazio di confronto e cambiamento, migliorando la qualità della vita dei destinatari e delle loro famiglie. Il contributo assegnato è di 8.000 euro. “Insieme si può”  si focalizza sul rafforzamento di due Club Alcologici Territoriali, a Trivento e Agnone. Nonostante le sfide poste dalla pandemia e da limitazioni di risorse, il progetto ha ripreso con rinnovata energia, puntando a diventare un punto di riferimento per venti famiglie del territorio. La strategia adottata mira non solo al contrasto delle dipendenze ma anche alla promozione di un benessere complessivo, integrando prevenzione e intervento in un tessuto sociale che necessita di sostegno e comprensione. Affidata alla “Fondazione Caritas Trivento Onlus”, l'iniziativa si propone come catalizzatore di cambiamento, promuovendo la crescita umana, sociale e morale all'interno della comunità. Attraverso il lavoro di squadra e l'empatia, “Insieme si può” testimonia come, anche nelle circostanze più difficili, la solidarietà e l'impegno congiunto possano aprire vie di speranza e rinnovamento, dimostrando che, effettivamente, insieme si può.
 
TriesteTrieste, un percorso di autonomia per senza dimora
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Trieste, un percorso di autonomia per senza dimora

Diocesi:
Trieste
Località;
Trieste
Ambito:
Carità
Destinati:
€ 112.000
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Il progetto "Prima la casa" della Caritas di Trieste, finanziato con un contributo di  €112.000,00 rappresenta un modello virtuoso nel panorama dell'assistenza ai senza dimora. Puntando sulla metodologia dell'housing first, offre non solo alloggi ma anche percorsi di autonomia a famiglie e giovani in difficoltà, nel segno di una solidarietà che si fa concreta. Nel dettaglio, il progetto prevede l'inserimento degli ospiti in quattro appartamenti, all'interno di un condominio solidale, dove i beneficiari sono coinvolti attivamente nella costruzione del proprio percorso di vita, supportati da un network di servizi che va dall'assistenza alimentare, fornita dall'Emporio della Solidarietà, all'inserimento lavorativo, grazie a tirocini formativi. Questa iniziativa si distingue per il suo approccio globale cercando di rispondere non solo al bisogno primario di un tetto, ma anche di promuovere l'integrazione sociale e lavorativa dei suoi beneficiari. Il monitoraggio e la valutazione del progetto  saranno realizzati  tramite la stesura di report periodici  sull’andamento. "Prima la casa" si conferma così come un percorso di rinascita e inclusione, in una città che diventa esempio di accoglienza e solidarietà attiva.    
 
MateraTricarico, una mensa per gli indigenti
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Tricarico, una mensa per gli indigenti

Diocesi:
Tricarico
Località;
Tricarico
Ambito:
Carità
Destinati:
€ 100.000
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Con un contributo di €100.000,00 assegnato nel 2022,  “ Lo Scapolare” portato avanti con dedizione dalla Caritas diocesana, segna il suo quarto anno di operatività, confermandosi un’iniziativa di grande rilievo per la comunità locale. "Lo Scapolare" prosegue le attività avviate nel 2021 all'Oasi del Carmelo, non solo un luogo di accoglienza ma un vero e proprio centro di vita comunitaria. Qui è attivo un servizio mensa che serve quotidianamente trentacinque pasti. Durante il periodo più critico del lockdown, scaturito dalla pandemia di Covid-19, la distribuzione è stata aumentata a oltre cento pasti al giorno, con consegne a domicilio. Nella sua quarta annualità, il progetto si arricchisce di diverse attività e servizi supplementari. Un centro di ascolto offre sostegno psicologico e assistenza mentre  l'ambulatorio solidale garantisce cure mediche a chi si trova in difficoltà economiche. A questi servizi si aggiungono laboratori socio-educativi in ambiti quali l'apicoltura, la lombricoltura e l'orto sociale, che  insegnano competenze pratiche promuovendo l'autosufficienza e l'autonomia lavorativa dei beneficiari. Importante è anche lo sportello antiusura, volto a combattere e prevenire fenomeni di illegalità.
 
TriesteTrieste, con “Kum!” la Caritas diocesana aiuta a rialzarsi i fragili del territorio
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Trieste, con “Kum!” la Caritas diocesana aiuta a rialzarsi i fragili del territorio

Diocesi:
Trieste
Località;
Trieste
Ambito:
Carità
Destinati:
€ 18.000
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Animazione, osservazione, formazione. Queste ed altre aree di intervento riguarderanno le attività del progetto “Kum!” della Caritas triestina, arrivato alla sua terza annualità. Con un contributo di 18.000 euro, il progetto si arricchisce di nuove prospettive per il 2022, focalizzandosi sull'animazione comunitaria, l'osservazione attenta delle necessità locali e un programma di formazione mirato. "Kum!", sostenuto dai fondi dell'8x1000 della CEI, prosegue il suo cammino di aiuto concreto, seguendo le orme dei  risultati positivi già ottenuti nei due anni precedenti. Tre le aree di intervento: la costruzione dell'identità personale e comunitaria, il riconoscimento del valore del gruppo e un'offerta formativa ad hoc, calibrata sui bisogni emergenti della popolazione. Le iniziative previste spaziano dalla cura degli operatori della Caritas stessa fino alla promozione di dinamiche partecipative tra i cittadini, per alimentare un senso di appartenenza e responsabilità collettiva. Le metodologie adottate mirano a stimolare la narrazione personale e il discernimento comune, con attività laboratoriali che vedranno protagoniste le parrocchie della diocesi di Trieste. Questo approccio innovativo non solo intende rafforzare le reti di solidarietà esistenti ma ambisce anche a generare nuove sinergie, capaci di rispondere efficacemente alle sfide del presente. "Kum!" è una testimonianza concreta dell'impegno della Caritas di Trieste verso la costruzione di una comunità più inclusiva e solidale.
 
ImperiaSanremo, un doposcuola e un oratorio per i ragazzi fragili
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Sanremo, un doposcuola e un oratorio per i ragazzi fragili

Diocesi:
Ventimiglia - San Remo
Località;
Sanremo
Ambito:
Carità
Destinati:
€ 30.000
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Un ex caserma trasformata in doposcuola: questo il progetto realizzato  dalla  Caritas di Ventimiglia grazie ad un contributo di 30.000 euro. Il progetto prevede la gestione di un servizio di doposcuola ed oratorio presso una ex caserma, dapprima occupata e poi adibita ad abitazioni per nuclei  fragili, dopo che le suore che assicuravano il servizio sono state costrette a lasciarlo.
 
VeneziaVenezia, un progetto pilota per contrastare l’emergenza abitativa
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Venezia, un progetto pilota per contrastare l’emergenza abitativa

Diocesi:
Venezia
Località;
Venezia
Ambito:
Carità
Destinati:
€ 69.300
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Con il progetto “Il Vangelo dell’accoglienza”, si intende avviare un programma di seconda accoglienza nei Centri Caritas o in alloggi specificamente dedicati, al fine di avviare percorsi di autonomia e di recupero personale e sociale. Il contributo assegnato alla Caritas di Venezia è di 69.300 euro. La necessità del progetto risulta tanto più pressante in quanto si è conclusa l’esperienza dell’accoglienza diffusa tramite i Centri di Accoglienza Straordinaria, in convenzione con la prefettura di Venezia. L’idea si ispira pertanto alla ricerca abitativa già svolta durante l’accoglienza prefettizia, ma si distingue da questa in quanto verranno messi a disposizione contesti abitativi reperiti primariamente nel contesto diocesano o privato, con oneri a carico del progetto, per far fronte alle esigenze immediate di soggetti che si trovano in particolari difficoltà. Verrà inoltre promossa un’azione di sostegno personalizzata attraverso il lavoro di una équipe multidisciplinare, che accompagnerà le persone per tutta la durata nel progetto, sostenendole nelle loro necessità pratiche ed amministrative. Particolare attenzione sarà riservata ad immigrati o rifugiati che vengono accolti attraverso i corridoi Caritas, per superare la prima fase di inserimento e aiutare i beneficiari a prendere contatto con la lingua e la cultura italiana, con il nostro sistema lavorativo ed amministrativo, per svolgere le pratiche connesse alla loro stabilizzazione sanitaria, giuridica e lavorativa. Le azioni previste saranno: sostegno per reperimento e finanziamento di alloggi, nel contesto dei Centri Caritas o diocesani oppure, in via sussidiaria, in alloggi reperiti in ambito diocesano o privato; intervento specifico in itinere di accompagnamento, valutazione e monitoraggio degli interventi posti in essere. Verrà infine implementata un’azione di comunicazione, sensibilizzazione e diffusione del progetto e dei suoi risultati.
 

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