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Mi portano il mangiare che è qualcosa di speciale.
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Poi sono gentilissimi.
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Mi hanno ringiovanito.
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Vengono.
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Facciamo sempre una chiacchierata.
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Pensate il fatto di poter andare a casa di persone che normalmente sono sole
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non vedono nessuno durante tutto il giorno.
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Per loro è un interrompere la solitudine
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e per noi un ricevere gioia, ricevere insegnamenti, saggezza.
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Il “Giro Nonni” è uno dei progetti storici della Caritas.
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Nasce sin dal 1989, quando ci si rese conto
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che c’erano tanti anziani
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che si venivano anche a servire, a mangiare in Caritas
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ma che in realtà avrebbero potuto
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rimanere a casa propria
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se solo qualcuno avesse portato del cibo da loro.
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L’importanza di questo servizio sta sì nel pasto caldo
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ma soprattutto nell’andare incontro
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a un altro aspetto della loro vita
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che molto spesso è la solitudine.
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Questi anziani nella maggior parte dei casi
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non hanno una rete familiare vicina.
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La mia vita è stata sfortunata
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è morto il babbo a 3 anni
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quindi non l’ho conosciuto.
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Per me è stata un’adolescenza triste senza padre.
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Stavamo benissimo.
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Mulino a cilindro, molon, un po’ di tutto.
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Dopo siamo andati a finire male
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e io e mia mamma abbiamo dovuto venire giù a Rimini.
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È 64 anni che sono qui.
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Allora anche lei lavorava negli alberghi come me.
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Poverina è morta a 86 anni.
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«Ciao Alberto, sono io!»
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Tante volte come capita a me
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come penso capiti quotidianamente a tanti giovani
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succede che ci sentiamo sempre un po’ pieni di problemi.
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E quando tu ti metti un po’ in discussione
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e riesci a trovare anche la forza di farlo
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perché alle volte ci si sente bene a stare nella propria zona di comfort
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e incontri gente che, quotidianamente, affronta cose veramente pesanti
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e quindi ti senti anche un po’ male
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ti senti anche un po’ sciocco
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a ritenere i tuoi problemi magari così importanti.
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Questo progetto come gli altri progetti finanziati
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dall’8xmille
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sono certamente progetti che offrono un contributo
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un aiuto a persone che sono in difficoltà
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ma più di tutto portano la relazione
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portano quell’umanità di cui veramente siamo così affamati.
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Questi ragazzi mi hanno ringiovanito.
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Sono molto carini.
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Io li ringrazio sempre.
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D’estate gli do la bottiglietta dell’acqua fresca.
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La cosa che mi ha colpito sempre di questi anziani
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è che davvero ti accoglievano come fossi loro nipote
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e anche a volte ti chiedevano un consiglio
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o tu chiedevi un consiglio perché
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non avendo i nonni vicini avevi piacere di avere un consiglio da parte loro.
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Mi ricorderò sempre un anziano che era rimasto completamente solo
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perché non si era sposato e non aveva figli
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con lui abbiamo festeggiato
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non mi ricordo se era 96 o 95 anni
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comunque un compleanno importante
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e la sua gioia nel momento della torta era stata proprio:
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«Non avrei mai detto
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di trovarmi così tanti giovani accanto
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che facevano festa con me per 96 anni».
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Sono amici, amici.