Nuovo complesso parrocchiale di Santa Maria della Speranza-Quartiere Bucaletto



La costruzione del Nuovo Complesso Parrocchiale di Santa Maria della Speranza - Quartiere Bucaletto prende il via come risposta a una storia di difficoltà e speranza. Nel 1980, il devastante terremoto che colpisce l'Irpinia e la Basilicata non solo segna la terra, ma dà vita anche a un nuovo quartiere, Bucaletto, che nasce non come una mera risposta alla crescente urbanizzazione, ma come un segno tangibile di speranza e rinascita per chi ha subito la devastazione.
La Diocesi di Potenza, consapevole delle sfide che la periferia affronta, decide di dare vita a una nuova casa spirituale per la comunità. Con questo spirito di recupero e resilienza, nel 2015 iniziano i lavori per la costruzione della nuova parrocchia, che viene inaugurata ufficialmente nel marzo 2022, diventando così il cuore pulsante del rione.
L’oratorio, cuore simbolico di questa rinascita, rappresenta un rifugio sicuro per i giovani, un luogo che rimane aperto ogni sera fino a tarda notte, offrendo loro un’alternativa alla solitudine e ai pericoli della strada. Attraverso numerose iniziative culturali, sociali ed educative, la parrocchia coinvolge attivamente ogni fascia di età, creando un dialogo inclusivo che si estende anche alla comunità musulmana del quartiere.
Oggi, Bucaletto non è più visto come un rione "di serie B", ma come una comunità che cammina insieme con fede e speranza. Grazie alla parrocchia e alle sue molteplici attività, il quartiere è diventato un posto dove tutti, credenti e non, trovano uno spazio per crescere, condividere e dare un senso alla propria vita, rendendo così il proprio angolo di mondo un luogo migliore e più inclusivo.
Una biblioteca di quartiere, che funzioni anche come centro conferenze e aula cinema. Abbiamo bisogno del tuo supporto per realizzare questo sogno! Ogni contributo è importante.
Parte l’iniziativa CsInema: un’occasione perfetta per vedere un bel film e passare del tempo insieme, così da staccarsi dalla routine quotidiana e immergersi in storie emozionanti, divertenti o anche riflessive. Un’esperienza per consolidare i legami tra i parrocchiani, creando momenti di conversazione e riflessione.
Ed il 4 marzo 2025: Festeggiamenti per il carnevale con sfilata in maschera per le vie del quartiere. La serata prosegue con un momento conviviale di ballo concluso con un gran falò.
Ripresa del campionato CSI a cui la parrocchia partecipa per offrire ai ragazzi un’occasione per stare insieme e divertirsi aldilà dei risultati attesi.
Il 25 marzo: Inaugurazione del nuovo complesso parrocchiale, che diventa il cuore pulsante del quartiere.
La parrocchia promuove attività sociali, culturali, educative e spirituali per tutti gli abitanti del quartiere, divenendo un punto di riferimento. L’Oratorio diventa un fiore all’occhiello, aperto ogni sera fino oltre la mezzanotte, offrendo ai giovani (15-25 anni) un luogo sicuro per evitare che si rifugino in strada.
Altri 100 appartamenti vengono costruiti tramite edilizia popolare, ma le graduatorie provinciali portano persone di contesti diversi, senza risolvere il problema abitativo specifico di Bucaletto.
Verso la fine di quest’anno, la Diocesi di Potenza inizia i lavori per costruire un nuovo complesso parrocchiale, per rispondere ai bisogni della comunità di Bucaletto, nello stesso luogo dove sorgeva la vecchia chiesa prefabbricata.
Vengono consegnati i primi 34 appartamenti, ma la situazione abitativa rimane difficile.
Il Comune espropria il terreno alla Curia, rendendolo suolo pubblico, e accatasta i prefabbricati come case popolari, creando una situazione di disagio persistente a Bucaletto.
Il quartiere e la parrocchia nascono a seguito del terremoto di Irpinia e Basilicata. Non per esigenze abitative, ma come risposta all’emergenza causata dal sisma.
Mons. Vairo, Vescovo dell’epoca, dona alla cittadinanza un terreno di proprietà della Curia di Potenza per installare prefabbricati ad uso abitativo. Nei prefabbricati trovano alloggio anche le suore di Maria Bambina, che arrivano in soccorso delle vittime del terremoto; uno per un asilo per i bambini del quartiere; uno per diventare la chiesa del quartiere.