Il Polo della Carità di Salerno: un rifugio che ridona dignità
Il Polo della Carità nasce per dare una risposta concreta e organizzata a chi vive ai margini, senza casa, senza lavoro, senza reti di sostegno. È il cuore della Caritas Diocesana di Salerno-Campagna-Acerno: un sistema integrato di servizi che trasforma l’assistenza in accoglienza, accompagnamento e rinascita.
Al centro non ci sono solo bisogni, ma volti, storie e speranze. E ogni giorno, grazie al sostegno dell’8xmille, il Polo apre porte che altrimenti resterebbero chiuse.
Oggi il progetto conta più strutture, ognuna con una missione specifica:
- Dormitorio “Gesù Misericordioso” e Centro diurno “San Francesco di Paola”:
accoglienza notturna e diurna per circa 30 persone, con servizi fondamentali come docce, guardaroba, lavanderia, assistenza medica e farmacologica, internet point, orientamento e supporto nella ricerca di lavoro.
- "Dormitorio “Don Tonino Bello":
un rifugio stabile per chi vive disagio abitativo cronico, con percorsi di recupero scolastico, reinserimento sociale e, dove possibile, lavorativo.
- "Mensa “San Francesco":
ogni giorno prepara 200 pasti caldi, serviti in sala o da asporto, e garantisce la cena agli ospiti dei Dormitori.
- "A Casa di San Giuseppe":
una casa di accoglienza emergenziale per donne in difficoltà, vittime di violenza, gestanti o madri con bambini, che offre protezione, ascolto, consulenza legale e psicologica, accompagnamento al reinserimento sociale e lavorativo.
- "CASA I.D.E.A.": un luogo sicuro per donne con minori, che offre percorsi di sostegno familiare, educativo e psicologico, per ricominciare a vivere.
Il progetto è coordinato in stretta sinergia dal Centro di Ascolto Diocesano, che accoglie, ascolta e orienta ogni persona in base alla propria storia, collegandola ai servizi della Caritas, delle parrocchie e del territorio.
Il Polo della Carità non è solo un insieme di strutture: è una rete di mani tese che restituiscono dignità, rafforzano la comunità e aprono nuove strade a chi sembrava non averne più.
Ogni giorno al Polo della Carità arrivano donne sole e mamme con bambini che hanno perso la casa, il lavoro o la serenità a causa di violenza e abbandono. Le Case di Accoglienza “San Giuseppe” e “I.D.E.A.” sono per loro l’unico porto sicuro. Per continuare ad aprire le porte e accogliere nuove famiglie, servono letti, arredi, kit di prima necessità e sostegno quotidiano. Con il tuo aiuto possiamo trasformare una stanza vuota in un luogo di protezione, calore e rinascita.
Una casa che accoglie meglio
Grazie ai fondi 8xmille, la Casa Accoglienza per donne sole o con minori è stata adeguata e potenziata, offrendo spazi più sicuri e servizi migliori. Un passo concreto per restituire dignità a chi ha bisogno di protezione e nuove opportunità di vita.
Un Polo sempre più inclusivo
Il Polo della Carità si è rafforzato, arricchendo l’esperienza degli anni precedenti con nuove attività e percorsi integrativi. L’obiettivo: rispondere in modo ancora più vicino e personalizzato ai bisogni delle persone fragili, favorendo inclusione, riduzione del danno e un accesso più semplice ai servizi. È stato anche il tempo di sperimentare nuove forme di collaborazione tra gli attori del territorio, per creare una vera rete di solidarietà.
La nascita del Polo della Carità
La Caritas Diocesana ha dato vita a un progetto unico: un sistema coordinato e continuativo di sostegno e contrasto alla povertà in tutte le sue forme. Sono stati potenziati i servizi già attivi sul territorio, come il Dormitorio “Gesù Misericordioso”, il Centro diurno “San Francesco di Paola”, la Casa di accoglienza “Don Tonino Bello”, la Comunità per donne e minori “Casa di San Giuseppe” e la Mensa “San Francesco”. Un mosaico di luoghi diversi, uniti dalla stessa missione: non lasciare nessuno solo.
I primi passi
Il 1° gennaio nasce il progetto “A Casa di San Giuseppe”, che comincia ad accogliere donne sole, di diversa nazionalità, vittime di violenza o in grave difficoltà abitativa. Poco dopo, con lo scoppio della guerra in Ucraina, l’Arcidiocesi di Salerno-Campagna-Acerno avvia il progetto APRI Ucraina, aprendo case canoniche, strutture parrocchiali e istituti religiosi per offrire rifugio a chi era in fuga dal conflitto.