Empowering women with skills and education
L’impegno di Fondazione Punto Missione in Libano nasce nel solco del legame con il Movimento Ecclesiale Carmelitano e prende forma, dal 2017, nel sostegno concreto a nuclei familiari che hanno progressivamente perso l’accesso ai beni e ai servizi di base: alimentazione, cure sanitarie, istruzione per i figli, possibilità di rimanere nella propria casa.
La crisi economica esplosa con il default del governo nel 2020 ha messo in ginocchio il Paese, aggravandosi ulteriormente con l’escalation del conflitto nel sud del Libano a partire da ottobre 2023. Oltre 90.000 persone sono state costrette a sfollare – tra cui 30.000 bambini – mentre l’economia ha registrato una contrazione del 6,6% nel solo 2024 e una perdita cumulata del PIL reale di oltre il 38% dal 2019. Più del 70% della popolazione vive oggi sotto la soglia di povertà e oltre il 75% dei bambini è a rischio povertà, spesso senza accesso regolare a scuola. È in questo contesto che il progetto prende forma come risposta strutturata e continuativa all’emergenza umanitaria.
Nel corso degli anni il progetto è passato da un aiuto prevalentemente assistenziale (pacchi alimentari, contributi per spese urgenti, sostegno scolastico a distanza) a un intervento più organico, orientato alla resilienza delle famiglie e delle comunità. Oggi l’iniziativa ha una durata triennale, coinvolge in modo stabile 100 beneficiari diretti. I momenti chiave di crescita sono stati: l’ampliamento del numero di famiglie seguite, l’introduzione di percorsi formativi per operatori e volontari e l’avvio di attività di formazione professionale dedicate alle donne, così da affiancare all’aiuto immediato opportunità concrete di futuro.
Oggi il progetto si articola in tre linee principali di intervento. La prima riguarda il supporto diretto a nuclei familiari in grave vulnerabilità economica, attraverso la fornitura di beni di prima necessità, il pagamento delle rette scolastiche e la copertura di spese sanitarie essenziali. La seconda linea è dedicata al rafforzamento della rete solidale: 20 operatori e volontari del MEC sono formati come “tutor di resilienza”, per accompagnare le famiglie non solo dal punto di vista materiale, ma anche relazionale ed educativo, aiutandole a reggere l’urto della crisi nel medio periodo. La terza linea riguarda l’autonomia economica delle donne, con un percorso di formazione professionale nel settore del cucito: un’occasione per acquisire competenze spendibili, generare reddito e recuperare fiducia in sé.
I beneficiari principali sono famiglie libanesi che, senza questo sostegno, non riuscirebbero a garantire ai figli una nutrizione adeguata, l’accesso alla scuola e alle cure mediche, insieme a donne che cercano di ricostruire un futuro lavorativo e a volontari che desiderano essere più preparati e presenti nei propri contesti di vita.
Il Libano sta attraversando una crisi che ha tolto a migliaia di famiglie cibo, cure e scuola. Fondazione Punto Missione sostiene 100 nuclei in grave difficoltà con beni essenziali, rette scolastiche, supporto educativo e percorsi di lavoro per le donne. Per continuare abbiamo bisogno di te: ogni donazione si trasforma in un pasto, una cura, un libro, un futuro possibile.
Il progetto raggiunge la sua maturità
Si lavora sull’accompagnamento al lavoro, si attivano collaborazioni con piccole realtà artigiane locali, nascono occasioni di vendita solidale. Il gruppo delle formatrici si rafforza e viene ulteriormente formato. Il percorso non è più soltanto un corso di cucito: è un viaggio di empowerment completo, che unisce competenze tecniche, sostegno psicologico, life skills e costruzione di una reale autonomia economica.
Crescita e ampliamento delle attività
Il 2024 segna un’espansione importante: aumentano le donne coinvolte, crescono le ore di formazione, si sviluppano moduli specifici su autostima e competenze personali. Nascono i primi micro-progetti di lavoro: riparazioni, piccole produzioni artigianali, accessori. Il laboratorio diventa un vero spazio comunitario dove le donne si sostengono e ritrovano fiducia.
L’avvio ufficiale
Nel 2023 partono i corsi pilota. Si allestiscono i primi laboratori, vengono attivate le macchine da cucire, iniziano i percorsi di supporto psicologico ed educazione finanziaria. I risultati confermano che il progetto funziona e risponde a un bisogno profondo, sia per le donne libanesi che per quelle rifugiate.
La definizione del programma e la scelta della sartoria
Il 2022 è l’anno della struttura:viene definito il modello educativo (tecnica + empowerment + life skills), vengono individuate le formatrici, predisposti i materiali.
La sartoria viene scelta come ambito principale perché accessibile, generativa e compatibile con la vita domestica: una via concreta per avviare piccole attività locali anche con risorse minime.
La fase di ascolto e progettazione
Nel 2021 iniziano le interviste, gli incontri con le famiglie e la mappatura delle competenze già presenti.Emergono bisogni chiari: corsi pratici, spendibili subito; spazi sicuri per le donne; desiderio di crescita tecnica e personale.Prende forma l’idea di un progetto strutturato e realistico.
L’esplosione della crisi e la necessità di nuovi strumenti
Il default del Paese e il collasso dei servizi pubblici rendono la situazione drammatica: scuole, sanità e servizi di base diventano inaccessibili.
Proprio in questi mesi si delinea l’intuizione centrale: creare un programma professionale che dia alle donne strumenti immediati per generare reddito in un’economia ormai informale.
Primi segnali e l’emergere del bisogno
Il rapido deterioramento dell’economia libanese spinge molte famiglie verso la povertà.
Le donne, spesso responsabili del sostentamento domestico, sono tra le più colpite: mancano opportunità lavorative, i servizi pubblici crollano, l’inflazione divampa.
È qui che Fondazione Punto Missione e il MEC Libano iniziano a immaginare un percorso dedicato, centrato su autonomia e competenze.