Casa delle donne, accoglienza per donne in difficoltà.

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Siamo ragazze della stessa età

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molte sono le esperienze in comune

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anche se il vissuto è differente.

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Ho denunciato

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contro il volere della mia famiglia.

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E soprattutto ho iniziato un percorso di consapevolezza

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che tutto ciò che mi era successo

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non era colpa mia.

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La nostra idea è quella di fare un’accoglienza diversa

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che coinvolga la comunità.

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Comunità a disposizione della fragilità.

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Si presentava come una persona perfetta

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un uomo perfetto, un ragazzo perfetto.

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Bellissimo

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di buona famiglia.

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Mi allontanò prima delle mie amiche

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e poi della mia famiglia

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dicendomi un giorno che ero solo sua.

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Ho cominciato a vedere dei comportamenti strani

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e ho scoperto che faceva uso di droghe.

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Calci, schiaffi, pugni

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sempre più forti.

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Ero terrorizzata, volevo scappare

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Però non ci riuscivo.

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Ho preso pugni e scarpe in faccia.

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E in un momento di rabbia

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Francesco mi ha rotto il naso.

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Ritornò

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mi chiese scusa

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che non l’avrebbe più fatto

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che sarebbe cambiato

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che sarebbe diventato un uomo migliore.

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Nell’ultimo episodio violento

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Francesco mi ha messo le mani al collo

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In quel momento la paura

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mi ha dato il coraggio di chiamare i Carabinieri.

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Avevo capito che dovevo cambiare

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che dovevo allontanarmi da quella casa

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perché non era più un posto sicuro per me e per i miei bambini.

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E sono arrivata qui

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a “Casa delle donne”.

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Per la prima volta mi sono sentita libera.

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Iniziarono a farmi capire che la colpa non era mia

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che non avevo io le responsabilità

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e che potevo essere una buona mamma

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perché lo ero una buona mamma.

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Francesco è ancora libertà

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e io ho paura

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come hanno paura tante altre donne in questa situazione.

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Questa non è la mia storia

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ma è la storia di una donna che ha subito violenza

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che non può mostrarsi e far sentire la sua voce.

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Questa è la storia di una donna

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che non può mostrare il suo volto

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e far ascoltare la sua voce.

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La maggior parte di loro

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sono donne che hanno avuto violenze importanti

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di tipo fisico, psicologico, sessuale, economico

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da parte dei loro mariti, compagni, fidanzati

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e spesso vengono con i loro bambini.

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Proprio il motore che attiva la denuncia

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e che attiva poi la fuga da casa

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sostanzialmente sono i bambini stessi.

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Loro sono il 99% delle volte vittime di violenza assistita.

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Non facciamo solo un’accoglienza e un’ospitalità

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ma facciamo orientamento al lavoro

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supporto psicologico, legale

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accompagnamento educativo

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per prepararle poi ad una vita futura che avranno al di fuori di questa casa.

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Abbiamo incrociato le storie di tante donne

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e la cosa più bella

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la cosa che ti resta di più è il cambiamento delle donne

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che all’inizio venendo da un vissuto difficile, complesso

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sono comunque diffidenti nei confronti delle operatrici della Casa e delle volontarie

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mentre alla fine si fidano e si affidano.

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Questo è il bello di essere qui, di esserci per loro.

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Grazie ai fondi 8xmille

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siamo riusciti a ristrutturare e adeguare

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anche dal punto di vista burocratico la Casa

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per poter non solo ospitare donne

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che arrivano al percorso di accoglienza giudiziario

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ma anche tutte le persone

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che ogni giorno frequentano la Casa

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che vengono accolte con dolcezza

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e anche accompagnate a un reinserimento sociale e lavorativo

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ma anche a un nuovo progetto di vita.