Gravedona, tra ancone barocche e cripte antiche
Assegnato un contributo di 55893 euro per il restauro della chiesa di San Vincenzo Martire, situata nei pressi del lago al di fuori dell’abitato di Gravedona.
Le sue origini risalgono all’XI secolo, quando venne edificata in forme romaniche sopra un precedente edificio di culto. Di quella fabbrica primitiva sopravvivono oggi solo parti delle murature esterne e delle absidi, profondamente interrate, segno tangibile di una storia che affonda letteralmente le sue radici nel tempo. Un elemento di grande rilievo è la cripta dedicata a sant’Antonio, ritenuta da alcuni studiosi l’antico presbiterio, poi sopraelevato a causa delle frequenti inondazioni lacustri. Già nel 1593 il vescovo Ninguarda ne documentava la condizione, offrendo preziose indicazioni per la comprensione delle trasformazioni subite dall’edificio. A partire dal Seicento, San Vincenzo subì una profonda ristrutturazione, che culminò nel 1726 con l’aggiunta del portico a due ali sulla facciata. Questo elemento architettonico ingloba due oratori: San Michele, legato alla Confraternita del Santissimo Sacramento, e Santa Marta, sopra il quale si trovava secondo la tradizione il “lazzaretto”, luogo di ricovero per gli appestati.
Il sagrato è completato da un oratorio settecentesco dedicato alla Buona Morte, affacciato sul lato aperto del portico, contribuendo a creare un complesso religioso di straordinario valore storico e urbanistico. All’interno, l’abbondanza di arredi e dipinti, spesso incastonati in ancone marmoree barocche, conferisce alla chiesa una ricchezza decorativa che riflette la devozione e l’identità della comunità locale.
Totale fondi 8xmille
ricevuti
€ 55.893
Dove siamo
- Regione: Lombardia
- Diocesi: Como
- Sito: www.beweb.chiesacattolica.it