Enna, la lunga vita della Chiesa Madre

Partiti nell’ottobre 2021 i lavori che hanno riguardato il consolidamento, la tutela a la salvaguardia del duomo della Maria Santissima della Visitazione di Enna, nella diocesi di Piazza Armerina. Il contributo assegnato è di 112mila euro.

La Chiesa di Maria Santissima della Visitazione, nota anche come Duomo della città di Enna fu fondato nel 1307 dalla regina Eleonora d’Aragona su un sito ricco di stratificazioni storiche, che comprendono una chiesa paleocristiana e, ancor prima, un tempio dedicato a Proserpina. Nel corso dei secoli, la chiesa ha subito significative trasformazioni. Particolarmente drammatico fu il grande incendio del 1446, che distrusse gran parte della struttura, risparmiando solo le absidi. La successiva ricostruzione, iniziata nel 1451 grazie a un Giubileo concesso da papa Eugenio IV, si concluse solo nel 1491, restituendo alla città un luogo di culto di straordinario valore artistico.

Con il passare del tempo, l’edificio ha mostrato segni di degrado strutturale, rendendo necessario un intervento di consolidamento e restauro. Nel 2020, la diocesi ha richiesto un contributo alla Conferenza Episcopale Italiana, ottenendo un contributo di 112.000 euro per la conservazione delle murature del cleristorio della navata centrale e delle coperture. I lavori, avviati nell’ottobre 2021, si sono concentrati sul rafforzamento della struttura e sulla salvaguardia delle facciate e del tetto, garantendo così la sicurezza e la conservazione dell’edificio. La chiesa si distingue per la sua imponente torre campanaria, che funge anche da facciata, dominando il panorama della città. L’interno, a tre navate con transetto, è arricchito da pregevoli decorazioni plastiche su colonne e pareti, oltre a un soffitto ligneo di grande impatto visivo. Di particolare rilievo è la pavimentazione, realizzata con lastre di marmo di Carrara, marmo rosso di Verona e marmo grigio di Billiemi, disposte secondo motivi geometrici regolari.