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Casa San Vincenzo de’ Paoli – Conte Gaetano Bonoris

Casa San Vincenzo de' Paoli - Conte Gaetano Bonoris
2009

Una casa di seconda accoglienza è il passo di chi sta per riprendere il cammino. Dopo il trauma degli abusi e della fuga, con i figli minori per mano, qui entrano donne più vicine a ritrovare (o a costruire per la prima volta) autonomia emotiva ed economica. Italiane e immigrate, ribellatesi all’aggressione di un marito o di un clan.

“In 18 mesi – spiega il direttore della Caritas mantovana Giordano Cavallari – l’intervento è profilato su ognuna. Casa San Vincenzo, aperta nel 2009, rientra nel nostro progetto d’accoglienza C.A.S.E., diffuso sul territorio. Le mura sono dono di benefattori o case canoniche in disuso”. La ristrutturazione del palazzo storico di Guidizzolo, firmata anche dai fedeli italiani con 300 mila euro, ha fatto spazio a mini-appartamenti e ad un asilo a lungo-orario per dar modo alle giovani di cercarsi un impiego.

“L’accompagnamento dei poveri è pedagogia per chi accoglie. All’inizio c’è sempre chi scuote la testa. Poi le persone si incontrano e la vita comunitaria cresce”. Oggi le volontarie dell’asilo vengono dall’unità pastorale di Guidizzolo e da parrocchie confinanti. “E l’opera non è assistenziale, perché ove possibile alle giovani madri è richiesto un affitto simbolico, che le allena a tener fede agli impegni di quando la vita familiare riprenderà”.

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ricevuti

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