Bologna, restauro e conservazione della chiesa di San Donato

Interventi di ristrutturazione e salvaguardia per la chiesa di San Donato di Bologna, per un contributo assegnato di 70mila euro.

Nel cuore del centro storico di Bologna, in via Zamboni 10, sorge la Chiesa di San Donato, un edificio che testimonia secoli di storia e trasformazioni. Risalente almeno al Medioevo, fu ricostruita nel 1454 e subì un’importante modifica nel 1751, quando Francesco Orlandi arricchì la facciata con ornati architettonici di gusto settecentesco. Tuttavia, il periodo napoleonico segnò una svolta drammatica: nel 1805 la chiesa fu soppressa, ma grazie all’intervento del marchese Giuseppe Malvasia non perse del tutto la sua funzione religiosa.

Nel corso del XIX e XX secolo, San Donato ha assunto ruoli diversi, diventando un rifugio per minori in difficoltà sotto la guida di don Giuseppe Bedetti nel 1838 e, più recentemente, un dormitorio per immigrati tra il 1989 e il 1990. Nonostante queste trasformazioni, la sua importanza per la comunità bolognese non è mai venuta meno. L’architettura dell’edificio riflette la stratificazione della sua storia. La facciata settecentesca dialoga con un interno sobrio ma elegante, conforme allo stile delle chiese bolognesi meno monumentali. La sua posizione strategica, a pochi passi da Piazza Verdi e dal Teatro Comunale, ne ha fatto un punto di riferimento per l’area universitaria. Gli eventi sismici del 2012 hanno reso necessari interventi di restauro, che hanno preso il via nel 2022 grazie a un finanziamento di 70mila euro. I lavori hanno riguardato il consolidamento strutturale, il restauro degli interni, la revisione o sostituzione degli infissi esterni e l’adeguamento degli impianti elettrico e di riscaldamento. Oggi la chiesa è affidata alle suore Alcantarine, che vi conducono attività pastorali rivolte ai giovani universitari, riaffermandone il ruolo di spazio di accoglienza e spiritualità nel cuore della città.