Progetto Path – attività e laboratori per riconnettersi
L’Associazione Marta Tana, che riunisce le parrocchie dell’area di Castiglione delle Stiviere nell’alto mantovano, ha scelto di dare risposta alle nuove forme di povertà che colpiscono soprattutto i giovani, tra cui le fragilità relazionali e sociali. Nel 2023 nasce così il Progetto Path, un’iniziativa pensata per accompagnare ragazzi e ragazze tra i 16 e i 32 anni in situazione di inattività e disorientamento, ispirandosi alla letteratura sui giovani NEET (Not in Education, Employment or Training).
Path si pone come obiettivo la riattivazione delle risorse personali, offrendo occasioni per rimettersi in cammino nella propria vita, attraverso relazioni significative e attività concrete. Al centro del progetto c’è un’idea semplice ma potente: per ritrovare fiducia in sé e negli altri, serve un ambiente accogliente, in cui il giovane possa sentirsi ascoltato, coinvolto e valorizzato.
Il progetto propone quindi attività di gruppo a carattere laboratoriale e pratico, accompagnate da educatori e volontari, in un clima protetto e stimolante. Seguendo le dinamiche gruppali e le esigenze di ogni singolo, le attività settimanali si concentrano su attività pratiche legate alla stagione, attività verso la comunità, laboratori con professionisti ed infine esperienze in tempi più distesi.
A partire dal prossimo autunno, il progetto si amplierà nell’ambito della prevenzione con un’aula studio che coinvolgerà i giovani a rischio di abbandono scolastico.
L'Associazione Marta Tana di Castiglione delle Stiviere, data la sensibilità per le nuove povertà, di cui anche quelle relazionali, decide di sviluppare nel 2023 un intervento rivolto ai giovani dell'alto Mantovano che vivono un momento di difficoltà relazionale e sociale, ispirandosi alla letteratura sui giovani Neet (Not in Education, Employment, or Training), ossia ragazzi e ragazze tra i 16 e i 32 anni che non sono coinvolti in attività lavorative o formative. Da quel momento viene a costituirsi il Progetto Path. L’obiettivo del progetto Path è la riattivazione delle risorse personali per affrontare la propria vita e il proprio percorso di crescita.
Si inaugura l’aula studio dedicata alla prevenzione dell’abbandono scolastico, punto di arrivo di un percorso iniziato tre anni prima.
Il gruppo è ormai composto da sei giovani: il progetto prende slancio e comincia a mostrare i suoi primi risultati concreti.
Un amico segnala la situazione di un ragazzo in difficoltà: da lì partono le prime attività di accompagnamento.
L’équipe è pronta a partire, ma incontra le difficoltà dell’ingaggio diretto dei giovani sul territorio.
In collaborazione con l’Università di Verona, vengono realizzate interviste curate dal pedagogista Carlo Matteo Callegaro per delineare il profilo del giovane NEET locale. Si instaurano i primi legami con scuole, comuni, associazioni e società sportive.
Nasce l’équipe diocesana “Giovani Invisibili”, dedicata alle fragilità giovanili e incaricata di definire le linee guida del progetto.
Si decide di localizzare il progetto nell’Alto Mantovano, territorio caratterizzato da un ricco tessuto scolastico e produttivo ma anche da forti vulnerabilità sociali.
Dopo la pubblicazione del Report dell’Osservatorio delle Povertà 2021, la Caritas diocesana di Mantova, insieme al vescovo, sceglie di avviare un progetto capace di intercettare le fragilità giovanili