Venezia, il restauro della cupola e degli interni della Mater Domini

Restauro della  cupola e degli interni della chiesa di Santa Maria Mater Domini, nella diocesi di Venezia. Il contributo assegnato è di 148.788 euro.

Diversi interventi hanno riguardato la chiesa di Santa Maria Mater Domini di Venezia, nell’omonima diocesi. L’edificio rientra tra quelli della storica città che negli ultimi anni sono stati o verranno restaurati e messi in sicurezza grazie ai fondi dell’8xmille. La struttura, con lavori partiti nel maggio 2022, è stata tutelata e salvaguardata attraverso diversi interventi strutturali. Sono state consolidate e restaurate le murature portanti, la cupola e le volte, ed è stato effettuato il consolidamento e restauro con revisione o sostituzione degli infissi esterni. Secondo la tradizione, la chiesa viene fondata nel 960 con il titolo di Santa Cristina. La chiesa di Santa Maria Mater Domini sorge serrata da strette calli che la circondano, volgendo l’abside al canale retrostante. La facciata, completamente rivestita in pietra d’Istria, è tripartita, a due ordini: quello inferiore scandito da quattro pilastri corinzi, con il portale e due finestre architravate, quello superiore, a frontone triangolare, è raccordato con volute a quello inferiore. Il fianco sinistro si presenta privo di elementi architettonici e vi si apre il portale laterale. L’interno è lombardesco, a croce greca, con cupola all’incrocio del transetto; i pilastri in pietra sostengono le arcate laterali: le gradi aperture termali furono realizzate nel Settecento per migliorare l’illuminazione dell’interno. Il presbiterio è molto profondo, con abside semicircolare. Il campanile settecentesco è in mattoni a vista, con gli archi della cella campanaria rifiniti in pietra. Il campanile, crollato nel 1740, viene ricostruito e ultimato nel 1743. La chiesa è stata radicalmente restaurata negli anni Cinquanta del Novecento.