Firmo perchè

Le testimonianze di chi firma.

Ti presentiamo alcune testimonianze di persone che decidono di destinare l’8xmille alla Chiesa cattolica e ci raccontano il perché della loro scelta.
Leggi la loro storia e se vuoi, raccontaci perché firmi per l’8xmille alla Chiesa cattolica. Partecipa anche tu!

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Teresa, 73 anni, Lucera (FG)

“Firmo perché è un gesto di riconoscenza verso i nostri sacerdoti”.Leggi di più

Mi piace molto lo spot pubblicitario che ben sintetizza l’uso di questi soldi: c’è qualcuno che accoglie, sostiene, abbraccia e soprattutto consola! Questi soldi permettono alla Chiesa di provvedere al sostentamento del clero. In una società della riconoscenza, è questo un modo per dire grazie a chi ha messo la sua vita a disposizione di Dio e dei fratelli. Chi vive al di fuori della Chiesa, o ci va sporadicamente, non può capire cosa è un sacerdote per il suo popolo: è un padre, un amico, un punto di riferimento, un compagno di viaggio a tutte le età. E per uno che sbaglia, che non incarna questa missione (c’è sempre la debolezza umana!), ce ne sono migliaia che donano la propria vita e il proprio tempo per il nostro bene. E, come siamo riconoscenti verso i nostri genitori, così dobbiamo esserlo verso i nostri sacerdoti ai quali non diciamo mai “grazie” perché ci sono e ci permettono di ricevere la grazia di Dio.

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Pasquale, 79 anni – Pensionato, Grosseto

“Firmo perché la parrocchia è l’estensione della mia famiglia”.Leggi di più

Mi piace molto lo spot pubblicitario che ben sintetizza l’uso di questi soldi: c’è qualcuno che accoglie, sostiene, abbraccia e soprattutto consola! Questi soldi permettono alla Chiesa di provvedere al sostentamento del clero. In una società della riconoscenza, è questo un modo per dire grazie a chi ha messo la sua vita a disposizione di Dio e dei fratelli. Chi vive al di fuori della Chiesa, o ci va sporadicamente, non può capire cosa è un sacerdote per il suo popolo: è un padre, un amico, un punto di riferimento, un compagno di viaggio a tutte le età. E per uno che sbaglia, che non incarna questa missione (c’è sempre la debolezza umana!), ce ne sono migliaia che donano la propria vita e il proprio tempo per il nostro bene. E, come siamo riconoscenti verso i nostri genitori, così dobbiamo esserlo verso i nostri sacerdoti ai quali non diciamo mai “grazie” perché ci sono e ci permettono di ricevere la grazia di Dio.

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Daniela Fazzolari, 46 anni - Attrice, Piazza Armerina (EN)

“Firmo perché possiamo fare qualcosa per gli altri, perché gli altri siamo anche noi”.Leggi di più

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Mirko, 33 anni – Vigile del fuoco, Milano

“Firmo perché io sono quello che sono grazie alla Chiesa cattolica”.Leggi di più

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Giorgia, 27 anni – Operatrice sociale, Verona

“Firmo perché è un gesto semplice ma che contribuisce a fare grandi cose”.Leggi di più

Mi piace molto lo spot pubblicitario che ben sintetizza l’uso di questi soldi: c’è qualcuno che accoglie, sostiene, abbraccia e soprattutto consola! Questi soldi permettono alla Chiesa di provvedere al sostentamento del clero. In una società della riconoscenza, è questo un modo per dire grazie a chi ha messo la sua vita a disposizione di Dio e dei fratelli. Chi vive al di fuori della Chiesa, o ci va sporadicamente, non può capire cosa è un sacerdote per il suo popolo: è un padre, un amico, un punto di riferimento, un compagno di viaggio a tutte le età. E per uno che sbaglia, che non incarna questa missione (c’è sempre la debolezza umana!), ce ne sono migliaia che donano la propria vita e il proprio tempo per il nostro bene. E, come siamo riconoscenti verso i nostri genitori, così dobbiamo esserlo verso i nostri sacerdoti ai quali non diciamo mai “grazie” perché ci sono e ci permettono di ricevere la grazia di Dio.

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Diego, 49 anni – Insegnante, Ancona

“Firmo perché ho la certezza che sono fondi che vengono concretamente utilizzati”.Leggi di più

Mi piace molto lo spot pubblicitario che ben sintetizza l’uso di questi soldi: c’è qualcuno che accoglie, sostiene, abbraccia e soprattutto consola! Questi soldi permettono alla Chiesa di provvedere al sostentamento del clero. In una società della riconoscenza, è questo un modo per dire grazie a chi ha messo la sua vita a disposizione di Dio e dei fratelli. Chi vive al di fuori della Chiesa, o ci va sporadicamente, non può capire cosa è un sacerdote per il suo popolo: è un padre, un amico, un punto di riferimento, un compagno di viaggio a tutte le età. E per uno che sbaglia, che non incarna questa missione (c’è sempre la debolezza umana!), ce ne sono migliaia che donano la propria vita e il proprio tempo per il nostro bene. E, come siamo riconoscenti verso i nostri genitori, così dobbiamo esserlo verso i nostri sacerdoti ai quali non diciamo mai “grazie” perché ci sono e ci permettono di ricevere la grazia di Dio.

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